Insegniamo ai nostri bambini come mangiare
Dopo i numeri deprimenti dello studio “OKkio alla Salute“, finalmente una buona notizia: fare qualcosa si può o, per lo meno, ci si può provare.
Bastano un pò di buona volontà e qualche strumento adeguato; come il libretto inviatoci dagli amici dell’Associazione INFES di Bolzano.
Sono Altoatesini, e questo dice tutto. Gente pratica, con tanto buon senso e poche chiacchiere, di quelli che le cose le fanno anzichè annunciarle in giro (ne ho un paio che fanno le guide alpine e mi onorano della loro amicizia, quindi so quello che dico).
E di fatto questo loro libretto: “Carotti in viaggio nel paese della Cuccagna” è davvero un lavoro ben fatto.
Un agile manualetto costruito come complemento a un minicorso di educazione alimentare, ma anche utilizzabilissimo da chiunque voglia insegnare qualcosa di sano ai propri bambini in merito al cibo, alla salute a tavola, alle abitudini alimentari in genere.
Se volete potete scaricarlo direttamente qui (pdf) oppure, cosa che vi consiglio caldamente, andare a prenderlo direttamente sul loro sito, che certo merita una visita. Anche perchè, se siete di quelle parti, vi conviene annotarvelo come una preziosa risorsa.
L’italiano è quasi perfetto (il che è utile perchè in Alto Adige non sempre questo è ovvio) e se poi sapete il tedesco…
Massì, facciamogliela almeno una critica a questi Altoatesini, così tanto per invidia.
Sono d’accordo. Davvero un lavoro ben fatto. Il punto è che già dalle elementari i bambini dovrebbero avere delle ore in cui fare “educazione alimentare” e anche corsi di cucina, da come fare la spesa a come preparare le pietanze ecc. Purtroppo molto spesso nelle famiglie moderne genitori assenti mettono nel piatto dei figli intrugli che passano direttamente dal congelatore al microonde. Invece credo che preparare da mangiare per la famiglia e consumare i pasti assieme sia un magnifico e semplicissimo gesto d’amore, che farebbe bene a tutti quanti, sia sotto il punto di fista della salute fisica e soprattutto dello spirito!
Non posso che essere d’accordo con te Saretta.
Buonasera.
ho letto il manualetto realizzato da queste persone. Alla fine della lettura la sensazione è stata anche per me di un lavoro ben fatto. Semplice, chiaro, utilizzabile dai più, ma soprattutto completo nella trattazione di una materia tanto vasta. Perchè, come è stato ribadito nel corso di altri confronti, la vita e la cura devono andare di pari passo.
L’alimentazione ed il movimento assumono significati diversi all’interno di una società quando questa cambia fisionomia. Cosa scegliere allora? la palestra o la passeggiata in famiglia? la magrezza o i piaceri della tavola condivisi in compagnia?
Perchè è vero che il cibo è, come gli altri, un piacere da vivere e scoprire assieme alle persone che ci circondano. Vita dunque.
Così come dovrebbe essere per il movimento del corpo. Non una prigione, un’obbiettivo, uno scopo. Ma un piacere in sè.
Ho trovato davvero ben posta tutta la parte riguardante la gestione della spesa e dei pasti in famiglia. così come i suggerimenti nei modi e nei tempi del controllo quando qualcosa nella crescita dei figli sembra non quadrare.
E trovo fondamentale questo continuo richiamo all’ aspetto psicologico.
Il bambino è più chiuso? tende ad isolarsi? a mangiare per noia?
Oppure: tutta la famiglia è chiamata a collaborare quando vi è una condizione di sovrappeso in famiglia. Ad esempio partecipando alle stesse attività sportive. Il che contribuisce a stemperare il disagio che questa consapevolezza può generare ad esempio nel bambino. Egli si sentirà più amato, più capito. Una volta adulto, trasferendo verso se stesso e verso gli altri l’ atteggiamento appreso in famiglia, avrà meno probabilità di sviluppare un disturbo legato all’alimentazione. Per ultima, ma non meno interessante, la tabella che suggerisce un programma di alimentazione settimanale caratterizzata dalla varietà degli alimenti. Non credevo si potesse variare così tanto con uno sforzo tutto sommato minimo. Infatti trovo che questi alimenti sono spesso presenti sulle nostre tavole, anche se non organizzati secondo un programma specifico.
Lea
Scusate, ho ripetuto 50 volte famiglia, ma almeno si capisce dove tende il mio pensiero
grazie