La funzione auto-terapeutica dei sintomi dei DCA
La letteratura scientifica ci racconta che esiste sicuramente una relazione tra il fatto di aver subito degli abusi in età infantile ed il successivo sviluppo di un DCA.
Non esiste una linearità diretta di rapporto di causa-effetto tra queste due cose, nel senso che non tutte le bambine abusate sviluppano in seguito un DCA.
E’ però ben noto che gli abusi subiti in età infantile portano quasi sempre i soggetti che li hanno subiti, a sviluppare un qualche tipo di disturbo psichico (quali ad es. disturbi dell’umore, disturbi di personalità, etc.).
In effetti le storie delle pazienti ci insegnano che, quando nella loro vita esiste un qualche evento di abuso, il DCA assume dei connotati significativi.
Il desiderio di mantenere un corpo infantile e non connotato in senso sessuale, l’anestesia emotiva provocata dal digiuno, ma anche dal ciclo abbuffate/vomito, sono segnali che fanno riflettere sulla possibile associazione con il trauma.
In questi casi, in cui è presente un passato di abusi, pare quasi che il sintomo abbia la funzione di permettere a queste ragazze una specie di ri-appropriazione del loro corpo, dando loro quella sensazione di “controllo totale” che in qualche modo capovolge la situazione dell’abuso, in cui il loro corpo era stato “controllato da altri”.
Mentre nell’anoressia il controllo è evidente e totale, arrivando fin quasi alla negazione delle funzioni vitali, nella bulimia la ri-appropriazione del corpo abusato sembra attuarsi attraverso una ripetizione simbolica del trauma.
In altre parole nella bulimia la ripetizione continua e quasi violenta di un abuso alimentare (l’abbuffata) e della successiva espulsione del cibo (il vomito) sarebbero un tentativo maldestro di superare simbolicamente il trauma del passato.
Le sensazioni di rabbia, paura, vergogna, ma contemporaneamente anche di piacere colpevole che vengono sperimentate nel corso di questi episodi sarebbero l’unico modo rimasto a queste donne di provare una specie di piacere auto-controllato.
In altre parole il sintomo raprresenterebbe in questi casi un tentativo di ri-appropriarsi del potere sul proprio corpo oltre che di un modo per esprimere il dolore da questo derivante.
Questa funzione auto-terapeutica del sintomo spiegherebbe tra l’altro la difficoltà di superare il sintomo e le frequenti ricadute, nelle pazienti che hanno una storia di abusi infantili nel proprio passato.
Ovviamente, questa teoria non può essere usata per spiegare i sintomi di quelle ragazze che non hanno una storia di esperienze traumatiche di questo tipo.
Ciao..non credo di aver subito alcun genere di abuso..lo ricorderei..ma forse qualche gesto che ho interpretato male io?
Una cosa mi ricordo…da piccola mi lavavo spesso…mi sentivo sporca non appena sudavo un po’…mi piaceva la sensazione di pulito dopo…mi svegliavo di notte per lavarmi di nascosto…perchè i miei non volevano…chissà come mai io ne sentivo l’esigenza e le mie sorelle no…
ciao
Alle volte un senso di colpa che da origine, come nel tuo caso, ad una piccola ossessione nei confronti della pulizia può nascere da un pensiero o da una fantasia, anche piuttosto innocenti che danno origine ad una sensazione di sporco interiore e da qui al bisogno di lavarsi di continuo.
Mi vergogno tanto di essere così..è uno spreco..in tutti i sensi…a volte penso che ci son bambini che muoiono di fame perchè nn hanno nulla da mangiare…è uno spreco un po’ come fumare…ma come ne esco? Ci stò provando..ma è difficile…puo’ essere che l’unica causa che ha scatenato in me questa cosa sia la vanità? Mi guardavo spesso allo specchio… Mi sento stupida se è così…penso alle persone che han subito abusi e penso che loro siano giustificate per tutto quello che fanno per la sofferenza che han provato dovrebbero solo essere amate di più…
Tutti noi abbiamo le nostre giustificazioni per essere come siamo.
Non ne esistono di più nobili o di più giustificate di altre.
Tu hai diritto di essere come sei e basta.
Però avresti anche il diritto di star bene.
Perchè non cerchi aiuto in un centro specializzato e non smetti di farti tutto questo male?
Ce ne sono tanti, tutti convenzionati. Li trovi nel menù delle pagine fisse del sito.
Pensaci…
Forse ce la faccio da sola..ci sto provando…e qui trovo anche un po’ di aiuto…vediamo..grazie..cmq già ho preso il numero di uno di questi centri per i disturbi alimentari…ma ancora non ho chiamato…
Io ho sofferto di dca fin da piccola.Prima ero solo una bambina che mangiava eccessivamente,poi verso i 16 anni conobbi la bulimia e in seguito l’anoressia(18).Sono andata avanti tra queste due forme di malattia;oggi ho 24 anni e sto un pochino meglio,grazie soprattutto ad un processo di autoanalisi.Io sono stata una bambina che aveva paura ed era sola.Ricordo questo della mia infanzia…mamma che mi spaventava con i discorsi che mi faceva,ed io che quando sentivo parlare di bambini abusati correvo lontano,mi tappavo le orecchie e cercavo di non pensare.Avevo paura che fossero cose brutte e che ti distruggevano la vita,e per di più non ero sicura se fosse successo anche a me.Ricordo che c’era questo vecchio parente che ogni volta che mi vedeva per strada ed io ero costretta a salutare mi metteva le mani sul seno(sul petto,ero una bambina) e lo accarezzava compiaciuto.Io vedevo quella luce neglio occhi e quella risatina e avrei voluto prenderlo a pugni.Ricordo con dolore che nella mia infanzia ho sentito il mio corpo come cosa estranea e pericolosa,forse a causa delle paure che mi infondeva mamma,e lo trascuravo.Io avevo paura di toccarlo e per molto tempo,per me,è stato come un santuario da non profanare.Io non sapevo bene come gestirlo,non mi lavavo ,per paura di qualcosa che non dovessi toccare,e mangiavo tanto a causa del mio essere sola.Poi piano piano ho affrontato alcune cose(non tutte!) e ora sto un pochino meglio,anche se ho un corpo fatto a pezzi dalla malattia e non riesco a sentirlo mio.Io lo sento estraneo,è tutto molliccio e pieno di smagliature,e spesso piango davanti allo specchio o quando mi guardo perchè non so se quella che vedo sono veramente io.E se le cose fossero andate diversamente???Se io avessi avuto uno sviluppo normale forse avrei avuto un’altra immagine.Sono molto triste,perchè non credo in me,non credo negli altri,non credo nei medici(mi è capitato sempre di essere rimproverata e criticata per come mi fossi “rovinata”,tanto che oggi per me è un trauma pensare di dover andare a mostrarmi ad un medico) e non credo nel futuro. 🙁
Scusate per il lungo vaneggiamento,è solo che io non sono ancora sicura di quello che mi sia successo.Mi ha solo toccato e poi non so se lo facesse volontariamente.Sono un pò confusa su questo.
Scusate ancora,e grazie per l’ascolto.
ora che ci penso mi è successa una cosa del genere..un amico di mio padre..seduto in macchina con noi vicino a me dietro…i miei e questo amico(che faceva anche l’elettricista) erano andati a scegliere dei lampadari nella città dove studiavo..e già che erano lì erano passati a prendermi a scuola..così nn sarei tornata a casa in pullmann…
Dietro in macchina sto schifono mi accarezzava la gamba…ero come bloccata…più che altro nn me lo aspettavo e nn sapevo come reagire..ma ero già grande..avevo sui 15 anni circa…quando lo raccontai mio padre nn ci credeva: ” telo sarai sognata”…mia mamma era in dubbio…ma poi frequentando meglio l’amico anche loro si son accorti che era un po’ così…
Può essere che nn sia successo nulla con quel signore che ti metteva le mani sul seno…ma lo schifo resta e se si è bambini non si è in grado di valutare razionalmente quel che succede..ma si dà un’interpretazione che contribuisce a creare in futuro un malessere psicologico che nn si capisce beneda dove nasce…io credo sia così…
Forza…ce la puoi fare anche tu a stare meglio…io sono con te..un’abbraccio
mio padre si masturbava davanti a me,ha girato nudo per casa fino ai miei 9 anni,non ricordo bene se lo facesse davanti a tutta la famiglia o solo davanti a me,tutt’ora che ho 23 anni lui ha SEMPRE una mano infilata nei pantaloni.ho due nipotini di 4 anni ed ho l’ansia se restano soli con lui….grazie di avermi ascoltata,non l’ho mai detto a nessuno.
ps anche io mi lavo spesso,faccio almeno 2 docce al giorno e mi lavo sempre le mani,mi infastidisce toccare mio padre anche solo per salutarlo…
Che schifo!
Ma nessuno gli dice niente?
E tua mamma?
mia mamma e’ scappata 4 mesi fa,ho scritto tutta la storia su le parole di giada,in fondo…cmq grazie della risposta luna…
jessi… dice:
ciao a tutti….
ho cominciato a mangiare tutto cio’ che capita(anche roba che normalmente mi faceva schifo),non so come mai,ma quando mi succede devo riempirmi fino a ritrovare la calma.poi pero’ ho il terrore di diventare una balena e via giu’ a vomitare…non so perche’ sto scivendo qui stasera,forse perche’ ho paura di perdere il controllo…
in tre mesi ho perso 8 chili,ma invece di spaventarmene sono contenta,i jeans mi vanno larghi e mi sento piu’ carina,ma spesso quando sono sola cado in un pianto disperato.
io non voglio giustificarmi,so che chi e’ causa del suo male non dovrebbe lamentarsi,ma mi sento così sola.
mia madre e’ entrata in clinica psichiatrica 4 mesi fa,ed ora e’ uscita(firmando)per scappare con un ex tossico disoccupato che pero’ lei dice di amare.
in 4 mesi mi sono ritrovata a dover sopportare la disperazione di mio padre,ad occuparmi della casa che oltretutto e’ stata messa in vendita per dividere tra mamma e papa’…
in realta’ mi sento sgretolare,mentre il mio ragazzo non mi fa alzare dal tavolo se non finisco cio’ che ho nel piatto,facendomi nauseare.
vorrei avere i soldi per andare via e non tornare piu’,per trovare finalmente la mia casa…
grazie di avermi ascoltata,jessica,23 anni.
7 Agosto 2008 alle 22:03
ecco qui la mia storia luna…bacioni
luna blu sei andata via?
Ci sono ma son al lavoro
Ma tu cosa provi per tuo padre?
E per tua madre?
avevo 9 anni e da quel giorno una parte di me è morta e non tornerà più.. ora ho 20 anni e per quasi 10 anni della mia vita pensavo o meglio volevo credere che si sia trattato solo di un sogno… ma nn è stato cosi… da piccola ho subito un abuso… e con il crescere ho avuto una serie di problematiche come bulimia anoressia depressione problemi cn la sessualità e potrei scrivere fino all infinito… in alcuni momenti mi sento forte e vado avanti… altri in cui non mi sento proprio….
Anch’io faccio parte della schiera di bambine sessualmente abusate – adulte bulimiche e ho il terrore che si rischi di trovare una giustificazione in questo modo e vomitare in eterno. Ma ci pensate! quante ore spese a vomitare abbiamo passato nella nostra vita! ore in cui potevamo leggere, uscire, fare l’amore, darci ad un hobby o a uno sport, cucinare una bella torta da regalare a qualcuno…
Secondo me l’unico sistema è quello di accettare che il passato è passato e raggiungere la consapevolezza che l’autolesionismo non è la soluzione. Meglio grasse e felici che in lotta con i sensi di colpa e la depressione latente…
di vita ce ne una sola…ce la stiamo giocando proprio male.
Come uscire dalla bulimia?
Non ho fatto molti tentativi, ma ogni volta che provo, poi nei momenti di debolezza ci ricasco e mi demoralizzo.
Non ho controllo sul mio corpo e mi sento totalmente imbecille a continuare a ricadere negli stessi errori.
Ho 25 anni e come molte ragazze anche io ho una storia di abuso sessuale nella mia infanzia, una storia non gravissima che però a volte penso mi abbia proprio sconvolto l’esistenza.. Associo la mia bulimia a questo episodio, anche se ci sarebbero mille altre cause.. ma anche se ne prendo atto non so proprio come uscirne.
Vorrei cambiare mentalità, vorrei smetterla di desiderarmi magra da morire.
Si, vorrei essere magrissima, ogni tipo di grasso mi demoralizza.. So che è una cosa stupida, ma associo la mia autostima alla magrezza e non riesco a capire il perchè.. e dall’altra parte soffro di fame nervosa e compulsiva e mangerei sempre! A volte perdo il controllo e mi abbuffo.. So che è un comportamento stupido, eppure non riesco a farci nulla.. Il vomito è come una liberazione.. come se potessi rimediare al danno che ho fatto con l’abbuffata o semplicemente il pasto (che io magari reputo troppo abbondante).. e se per qualche motivo non riesco a vomitare.. sto malissimo, mi sento in colpa e mi deprimo..
Ci sono periodi in cui sono più tranquilla e mi controllo.. così mi illudo di esser guarita.. ma poi, magari anche dopo mesi, torna una giornata storta ed ecco che per qualche incomprensibile ragione ricomincio..
A volte penso che questo sia un disturbo che avrò per sempre, magari lo supererò però ci sarà sempre il giorno in cui mi sentirò giù e ricadrò nel vecchio schema.
Mia madre soffre di bulimia da una vita.. e questo mi scoraggia.
Vorrei cambiare ma è più forte di me.
Più che altro vorrei cambiare il modo di vedere il mio corpo.. vorrei smettere di desiderare di essere magra.. perchè è ovvio che avrò sempre fame nervosa se continuo a saltare i pasti e cose così per diventare magra. Non accetto il mio peso naturale.
E il brutto è ke vorrei essere sempre più magra.. ero arrivata a 45 kg.. ed ero felicissima, anche se sarei scesa ancora di qualche chilo.. so che per gli altri ero troppo magra ma a me piacevo tantissimo.. Mi faceva stare bene..
Vorrei riuscire a tramutare questo pensiero (che forse deriva dal fatto che non voglio crescere, che voglio essere fisicamente come una bambina, illudendomi di scappare dal mondo dei grandi o dalla sessualità..)
Ma come posso tramutare i miei pensieri, sentimenti, desideri? Come posso obbligarmi a pensare una cosa che non penso? Se solo riuscissi ad accettarmi anche con qualche chilo in più, un pò rotonda.. sarebbe più facile controllare la fame nervosa.. o quanto meno il vomito.. ma no.. niente.
Avevo solo voglia di condividere i miei pensieri.. che magari altre ragazze possono capire.
ciao a tutti, ho 26 ANNI e da quattro sono riuscita finalmente ad uscire fuori dall’inferno dell’anoressia e della bulimia.. a dire la verit penso che in fondo anche se si guarisce del tutto, un velo di strascico della malattia si ce lo porta sempre dietro, anche se lo si utilizza in senso positivo per ricordarsi nei momenti peggiori della vita di quanta fatica si è fatto per riuscire a stare meglio e per ritrovare la luce interiore, e tutto ciò serve per non essere nuovamente risucchiata nel fondo dell’abisso di tale malattia.
In passato, quando avevo solo 6-7 anni il compagno di mia nonna paterna iniziò a toccarmi il petto e a strofinarsi addosso a me quando mi faceva mettere sulle sue ginocchia. Io ero solo una bambina e la cosa mi turbava moltissimo. Sapevo che non era una cosa giusta, ma non riuscivo a muovere un muscolo quando mi si avvicinava. Il fatto più tragico è che a volte era presente mia madre, ma non riusciva a fare nulla perchè subiva anche lei quelle attenzioni particolari. Ricordo che quando arrivava a casa per farci visita e nostro padre non c’era io, mia sorella e mia madre andavamo in panico e alla fine riuscimmo a tutelarci a vicenda dopo anni di vero incubo. Alla fine non dimmo nulla a nostro padre, ma quando ebbi 10 anni chiesi a mio padre se fosse normale che nonno ogni volta ci toccava. Mio padre fu turbato dalla mia domanda e dopo un poco andò a parlare con il compagno di mia nonna e il risultato fu che non venne per parecchio tempo a casa.
Queata esperienza negativa, i caus anche problemi con i ragazzi perchè odiavo farmi fare anche una sola carezza anche in gesto di amicizia e affetto sulla guancia. La mia malattia subentrò quando avevo soli 15 anni. In quel periodo i miei genitori si separarono ed io mi sentii fortemente in colpa. Dovendo abbanddonare lo sport per cambiare casa e scuola, misi su solo tre chili, ma bastarono per farmi andare in panico. iniziai a limitarmi col cibo, a fare sport ininterrottamente, a voler restare sola per non condividere le Mie ore di sport con nessuno, il Mio tempo personale etc..
Dopo un anno circa, scoprii con il mio primo ragazzo la mia sessualità, ma mi resi conto ben presto che la cosa mi causava non solo riggetto ma anche turbe interiori perchè mi sentivo in continuazione sporca e ingrata.
Questo mio turbamento mi fece sentire una forte sensazione di ribellione dentro di me per tuttte le cose che mi stavano capitando: la mia famiglia separata, nuovi cambiamenti radicali, la mi ascoperta di una sessualità che non sentivo parte di me e mi creava disturbo…Iniziai a manifestare questa ribellione con l’essere bulimica. mangiavo e poi vomitavo in continuazione fin quando rifiutai categoricamente il cibo. Furono anni in cui quel mostro mi faceva sentire prigioniera di volontà che non sentivo del tutto mie. Ero orgogliosa di me perchè dimostravo di non avere nessun bisogno da parte di nessuno per sopravvivere neanche del cibo stesso. Durante gli anni arrivai a pesare 36 chili per 1.73. Ero fissata nel notare allo specchio ogni mio osso che spuntava e mi vedevo muscoli lì dove vi era solo pelle e ossa.
La mia consapevolezza per quello che mi stavo affliggendo venne quando vidi ogni tipo di disperazione, paura, sofferenza negli occhi di mio padre il quale amavo con tutta me stessa. Non potevo più sopportare di vederlo in quello stato, di causargli tanta sofferenza e dolore e decisi di lottare con ogni mie forze e volontà per recuperare l’anima di quell’Emilia che quel mostro aveva divorato e messa in un angolo buio e nascosto dentro di me mettendo di guardia l’inganno. Odiavo ogni cosa, ma la mia forza era mio padre. Ci furono ricadute e rialzi, piccole vittorie e sconfitte, periodi di vero inferno sia a livello fisico che a livello mentale. Non solo era una lotta ingurgitare anche un piccolissimo pezzo di carne, ma anche a livello mentale ero combattuta tra ciò che mi suggeriva di fare l’Emilia malata e ciò che mi incitava di fare l’Emilia sana. Non è facile affrontare tutto il cammino in retromarcia, ma ne vale davvero la pena lottare e passare ogni sconforto per ritrovarsi perchè si ci sente davvero di nuovo libere di respirare a pieni polmoni. Capii che non solo fino a quel momento mi ero distrutta, ma che i miei malesseri interiori erano dovuti per una pochissima stima che avevo nei miei confronti seguita da una paura terribile di dover prendere delle decisioni. In quel momento capivo che la mia salvezza non era solo il riacquisto del peso ponderale a livello normale, ma che mi poteva salvare solo una consapevolezza della mia situazione interiore e il non aver paura di affrontare la Mia vita come meglio credevo con tutti i miei sbaglie le mie rivincite perchè per vivere c’è bisogno anche di commettere degli errori personali, riconoscerli e rimediare a tali errori.
Vorrei dirvi di non avere paura di lottare, di soffrire per la vostra Rinascita, non dovete abbattervi, demoralizzare. Dovete lottare, lottare contro quel mostro che vi imprigiona in voi stesse, dovete trarre forza proprio dalla vostra esperienza negativa perchè guarire vuol dire anche gridare al mondo che NESSUNO più mai vi potrà far più male perchè VOI no glielo permetterete, perchè siete FORTI, BRILLANTI E DEGNE DI VIVERE A TESTA ALTA LA VOSTRA VITA. Non dovete permettere a tutte le vostre turbe di soppraffarvi e di annullarvi perchè voi siete più forti di ogni cosa. ALZATEVI E LOTTATE E SE RICADRETE NELLA FOSSA, NON DEMORALIZZATEVI MA ALZATEVI NUOVAMENTE E LOTTATE E COSI’ TUTTE LE VOLTE IN CUI SENTIRETE LE FORZE CEDERE. FATELO NON SOLO PER VOI STESSE MA ANCHE PER QUALCUNO A VOI MOLTO CARO. DIMOSTRATE DI ESSERE CIò CHE REALMENTE SIETE: FORTI, ORGOGLIOSE, TENACI A TAL PUNTO DI NON PERMETTERVI PIù DI SPEZZARVI.. LO AVETE FATTO UNA VOLTA ORA PIEGATEVI MA NON RINUNCIATE MAI DI PROVARE NUOVAMENTE A RIALZARVI E LOTTARE CON PIU’ FORZA. VOI DOVETE ESSERE I VINCITORI DI QUESTA LOTTA. VI ASSICURO CHE SCOPRIRETE DURANTE IL CORSO DELLA LOTTA PARTI DI VOI SCONOSCIUTE CHE PENSAVATE DI NON POSSEDERE. MI RACCOMANDO NON MOLLATE, LOTTATE PERCHE’ PER PRIMA COSA è L’ANIMA VOSTRA AD AVERE BISOGNO DI VOI, IL CORPO UNA VOLTA SALVATA L’ANIMA, SEGUIRà L’ANIMA STESSA E VOI TROVERETE AD ASPETTARVI AL TRAGUARDO LA VOSTRA UNICA PERSONALITà CHE VI GRIDERA’ VITTORIA.
bellissimo…quando ho letto questo post mi è venuto da piangere…