La noia fa ingrassare?
Non è una novità. Che la noia si associ ad un aumento di peso molti lo sanno già per averlo sperimentato di persona. Ciò nonostante uno studio recentemente pubblicato su Cell Metabolism dimostra con eleganza questo concetto.Si tratta di uno studio condotto in laboratorio per valutare su un gruppo di topi quanto la presenza di un ambiente di vita arricchito potesse influire sul metabolismo lipidico.
Lo studio era così costruito: un primo gruppo di animali fu assegnato a gabbie senza alcun tipo di stimolazione, un secondo gruppo di animali venne assegnato a gabbie dove avevano la possibilità di correre su una ruota, un terzo gruppo di animali venne assegnato a gabbie dove oltre alla ruota erano presenti una moltitudine di giochi diversi, ed infina un quarto gruppo di animali venne assegnato a gabbie dove erano presenti questi giochi ma mancava la ruota.
A tutti gli animali veniva fornita la stessa dieta nche se alcuni tendevano a mangiare di meno (quelli del primo gruppo) rispetto ad altri (quarto gruppo).
Dopo quattro settimane gli sperimentatori misurarono accuratamente la percentuale di grasso sottocutaneo e viscerale degli animali e videro che gli animali assegnati al quarto gruppo avevano perso fino al 50% del loro grasso viscerale rispetto a quelli del primo gruppo anche se questi ultimi mangiavano meno degli altri.
Dopo molte indagini, la spiegazione data dai ricercatori a questo curioso fenomeno è che il cervello degli animali maggiormente stimolati aveva prodotto una proteina che aumentava la formazione di grasso bruno (un tipo di grasso utilizzato prevalentemente per la termogenesi) a scapito del grasso bianco.
Fino ad oggi si era sempre ritenuto che queto tipo di grasso, potesse essere stimolato solo dal freddo e dalla produzione di adrenalina ad opera del sistema nervoso simpatico. Da oggi si sa che il grasso bruno può essere stimolato anche dall’esposizione ad un ambiente divertente e vario. E che questo fatto può stimolare una perdita di grasso viscerale (quello che di solito viene associato al rischio cardiovascolare).
Se vi chiedete che cosa possa avere a che fare con l’uomo uno studio del genere vi ricordo che nel solo 2009 sul New England Journal of Medicine sono stati pubblicati ben tre studi clinici separati sulla presenza e le funzioni del grasso bruno nell’uomo adulto.
Lascio a voi le conclusioni…
sto male
anoressia cronica da anni ora 2 lutti in piu mobbing sul lavoro e per me la sofferenza barcollo ma non mollo….
violenza psicologica sul lavoro orrenda
troppo stress troppe cose da fare troppo dolore dura.. troppi lutti e troppa sofferenza
Wow! Interessante!!!
Sicuramente molto molto curiosa questa cosa! Per fortuna non mi annoio mai!!! 😀