Lo sguardo dell’Ombra

Graphics©: Edizioni Ponte alle Grazie

I miei fianchi sono scuri, così sottili che il vento non riesce a sollevarli, i capelli si annodano e si distendono sopra i soffitti. Non ho pelle, non ho sangue, non li ho mai avuti. Io sono un’ombra…

Inizia così, con leggerezza, in maniera un pò enigmatica, Lo sguardo dell’ombra, il primo romanzo di Chicca Gagliardo.

…L’ho incontrata nel mese di ottobre, mi aveva attirato l’odore della passione che si portava addosso, sapeva di riccio di castagna. Le ho sfiorato il collo, era morbido, il cuore chiuso in una morsa stretta. Mi sono sdraiata sull’asfalto, ho legato i nostri piedi con un filo e ci siamo unite. Lei, una donna attacata a un uomo. E io, un’ombra che si era staccata…

E’ la voce narrante dell’ombra, che racconta la storia di Agnese, la donna che odora di riccio di castagna chiuso, il profumo della passione ormai spenta.

Agnese, chiusa in una storia ormai finita, legata ad un uomo infantile e narcisista che la tradisce, ritroverà i suoi sensi smarriti: il senso del dolore, il senso del tempo ed il senso della meraviglia, grazie al confronto con l’ombra.

Un romanzo ricco. Di fantasia, di immagini, di suoni, di colori. Una favola ambientata in una Milano autunnale, grigia e incolore, come spesso questa città appare al viaggiatore occasionale. Una Milano popolata di ombre e di una umanità conflittuale e profondamente sola.

pendientes-copy.jpgPhoto©: M. B.

Un romanzo bello, che per una volta da voce a quell’ombra che, secondo Jung, è “…la notte della coscienza, ma anche fertile limo terrestre, sottosuolo da cui si risorge. L’ombra non cela solo il male, è piuttosto qualcosa di primitivo, infantile e goffo, che renderebbe l’esistenza umana più vivace e bella, se non urtasse contro le regole della società e la consapevolezza dell’io… l’ombra va guardata in faccia, va conosciuta anche nei suoi tratti penosi e conturbanti…dobbiamo accoglierla come la nostra parte notturna e darle voce.”

Ed è proprio questo che fa Chicca Gagliardo nel suo romanzo: dà voce all’ombra.

Un’ombra distaccata, addolorata, ma allo stesso tempo capace di sentimenti di gioia che i protagonisti umani sembrano avere perduto. O dimenticato.

Non è l’ombra spietata della celebre favola di Andersen, ma un’ombra lieve e pietosa come gli umani non sanno più essere, capace di meraviglia e di saggezza. L’ombra che tutti noi vorremmo avere vicino.

Uno dei primi lavori che si fa nel corso di una psicoterapia è quello della ricognizione dell’ombra e poi del contatto con essa, allo scopo di integrarla nella coscienza. Ma questo non vuol dire che questo lavoro non possa essere fatto anche da soli.

Ecco, io credo che possiamo leggere il libro di Chicca in questo modo metaforico: come un dialogo che ciascuno di noi dovrebbe imparare a fare. Il dialogo con la propria ombra.

Un libro dunque da leggersi e rileggersi. A me è piaciuto moltissimo.

7 commenti
  1. Kiara
    Kiara dice:

    Grazie del consiglio!!!
    Le farò, vi farò, sapere la mia opinione dopo averlo letto.
    Prima però finisco “La maga delle spezie” di Chitra Banerjee Divakaruni, un libro che mi sta donando tanto ma che sto impiegando molto a leggere perchè ogni pagina è talmente densa di significato per me che ho bisogno di andare con calma e rifletterci molto. Quando l’avrò finito vi racconterò i miei pensieri anche su questo libro.

    Rispondi
  2. luna
    luna dice:

    Ciao a tutti!
    …lo leggerò senz’altro…mi è piaciuta moltissimo anche la recensione del dott.Piccini!
    (prima finisco di imbiancare la mia nuova casetta..eh già…nuova…solo solo per me…ad un buon prezzo perchè è di proprietà di nostri parenti…sto facendo tutto io…voglio seguire questa cosa dal principio fino alla fine e curare personalmente ogni minimo dettaglio…(beh per i lampadari magari aspetto Luca o papà)…università: sono in attesa di sapere quali esami mi avrà riconosciuto la commissione…poi…da sola..senza vergognarmi più di tenere la testa china sul libro..ricomincerò (si spera che ce la faccia) piano piano a studiare…
    io non ci credo di essere diventata stupida tutt’ ad un tratto..anche se mi sono sempre detta (magari anche a torto ma rimane una mia percezione comunque)che da quando mi sono ammalata…la mia crescita intellettuale si è prima arrestata..e poi ha cominciato a regredire…
    è brutto bruttissimo sentirsi stupidi…studierò anche per quello…orgoglio personale e…sentirmi all’altezza di ogni discorso….
    ah…anche la mia solita parlantina ne ha risentito…ora mi rivolgo a lei: ma dove sei finita?(ora sono insicura di tutte le parole che sento uscire dalla mia bocca..pesano tutte come macigni..il peso della vergogna che potrebbero essere quelle sbagliate).
    Buona giornata a tutti!
    (vi leggo)

    Rispondi
  3. Kiara
    Kiara dice:

    Non sai, Luna, quanto sia felice di rivederti e di leggere ciò che scrivi…
    Mi sei mancata moltissimo, oggi ti avrei chiesto se potevi scrivere anche solo un “ciao” per farci sapere che ci sei e che ogni tanto passi a trovarci, anche se in silenzio…ma tu hai fatto molto di più!!!

    Ti voglio bene.

    Rispondi
  4. giusy
    giusy dice:

    mi chiamo giusy da quattro anni soffro di anoressia adesso sembra ke dopo vari e moltisimi tentativi ne stia uscendo io volevo dire a ttt le raga che nè soffrono che nn esiste cosa più bella della libertà xkè voi nn siete libere siete in un carcere di nebbia fatto solo di lacrime e inquietudini che nn passano mai il mondo il vostro mondo deve essere fatto di mille è più colori nn solo di nero certo ci saranno anche delle sfumature ma qst è la vita bella xkè varia fatta di sfacciettature belle o brutte,guardati allo specchio qnt vuoi ma nn farlo con gli okki di quel mostro ke c’è in te fallo con i tuoi okki quegli ke prima conoscevano l’amore te stessa xkè sai esistono ancora un disturbo di merda nn può distruggere ciò ke veramente sei si è solo nascosta cercala con ttt le tue forze,soffrirai piangerai ma se vuoi la troverai basta volerlo,abbi un oò di coraggio il mostro che c’è in te è piccolo davvero siamo noi ke lo facciamo diventare enorme,combattilo ci vorrà tempo ma alla fine scomparirà,lui e ciò ke dice nn esiste.Nn è tuo amico è tuo nemico fagli del male come lui nè fa e te…………………guardati sei quello ke sei e nn c’è niente di meglio al mondo…………….puoi vincere anke basta volerlo

    Rispondi
  5. Beatrice
    Beatrice dice:

    Se posso vorrei invitarvi ad una conferenza pubblica a ingresso libero tenuta da una persona profonda e sensibile, Marco Ferrini, che tratterà il tema “Psiche e Alimentazione, cibo per il corpo e cibo per la mente”, si terrà all’Università di Bologna sabato 8 novembre alle ore 15,30 in Via Selmi 2. Un caro saluto, Beatrice

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *