Taglia trentotto
“Se fossi madre, non vorrei che a un certo punto mia figlia se ne venisse fuori che vuole fare la modella. E non vorrei neanche che guardasse le magre di paese, e imparasse una strada sbagliata. Le coprirei gli occhi a ogni anoressica che incrociamo.
Per la gente comune la magrezza eccessiva è qualcosa che disturba, soprattutto quando ti cammina a fianco. Non posso dire di essere un vero e proprio scheletro, ma sono abbastanza secca da catturare diverse occhiate a giudizio della mia figura. Inoltre mi accompagno tutto l’anno a una pelle pallida, rigata da qualche vena scura, non esattamente un vampiro, ma l’antitesi della salute, questo sì. Per fortuna lavoro dove nessuno mi conosce e sa nulla di me, e la mia storia non è poi così interessante. Passo spesso inosservata e l’anonimato mi dà una grande pace interiore, tanto che, quando incontro qualche sguardo obliquo, io continuo comunque a sentirmi un numero, una che si può incasellare solo in quel momento, solo in quella smorfia. Il mio paesotto, invece, mi ha in carico da una vita. Mi ha visto nascere, crescere e fare il diavolo a quattro, una belcittà fantasma 17 la bambina sana e rompiscatole poi, a un certo momento, puff, non rimane più nulla. Qualcosa è andato storto. Forse alla comunità è sfuggito un tragico frangente, un piccolo terremoto, ora decifrabile solo dalla mia magrezza viva. Ma come, un disturbo alimentare violento, nel Veneto ricco, produttivo, sano e sportivo, dove non manca mai nulla, i solidi valori, i mezzi economici. Tranne le nozze gay, quelle sì. Una comunità raccolta dovrebbe essere in grado di proteggere i suoi membri più di una metropoli, più di New York. C’è il welfare, ci sono i bravi cittadini, il prete e i volontari, i vicini di casa, e chissà cos’altro. Nessuno ti lascia cadere. È impossibile inciampare. Se pensi di voler sbagliare strada e fallire, non farlo. Le strade sono per forza dritte e tenute bene.
Quando avevo vent’anni mi ricordo i saluti al supermercato con la santola e le altre donne dei battesimi. Dicevano a mia madre che ero bellissima e mi pizzicavano le
guance. Mia madre volava, perché se ero bellissima per la nostra gente, ero sicuramente anche brava. Tutti vogliono avere una figlia bella, brava e veneta. Ora i conoscenti quando mi toccano il braccio vogliono sapere se esisto ancora, se resisto sotto il sole di agosto. “Mama mia, te si tant picoleta”, qualcuno recita l’adagio per le magre. E io rispondo che sono sempre stata così, anche se non è vero, ma in
fondo il vuoto ti cresce dentro da sempre.
Per me, quel bello era tutto sulle mie cosce industriali, cosce forti nate da una cultura appena fuori dalla campagna e inoltrata in sani contesti di aziende flessibili. Il Nordest e perfino la De Longhi poggiano su impeccabili basi agricole di campi coltivati che forniscono da sempre cibo e vino a volontà. È quasi impossibile trascendere il Veneto...”
Ricordate Stefania Longo? Vi aiuto io, andate a rivedere il post: Vomito dunque sono (era l’aprile del 2009). In quel periodo Stefania scriveva i suoi racconti su un blog Splinder.
Eggià, proprio lei, del resto si vedeva che aveva la stoffa della scrittrice e alla fine ha pubblicato un bel libro dal titolo: Taglia Trentotto. Bulimia Amore e Rabbia, in libreria da un mese per l’editore Memori.
Una bella raccolta di racconti scritti con la stessa freschezza e la stessa verve del suo primo approccio alla nostra community.
A me è piaciuto molto e non posso che consigliarvelo…
Leggevo il blog di stefania con tantissimo interesse, scrive davvero divinamente. E soprattutto descrive, in modo assolutamente vivo e aderente, la realtà in cui vive…e in cui vivo.
Negli ultimi post diceva di stare guarendo: spero proprio che stia meglio.
Di sicuro leggerò il suo libro.
Grazie Fabio!
Davvero interessante! Io mi sento sempre un po’ in difetto a leggere questi racconti di persone che sono come minimo la metà di quanto sono io… Non so se me la sentirò di leggere il libro, ma sono contenta per l’autrice, che scrive davvero bene!!!
non vedo l’ora di andare in libreria adesso!!!!! ho appena letto l’articolo e lo vorrei subito nelle mie mano!!
grande!
lo sto leggendo!!!!…… auguro a tutti un felice natale!!!
lo sto leggendo!!!!…… auguro a tutti un felice natale!!!
Seguivo Stefania e adoravo il modo in cui scriveva.
Sono sinceramente contenta per lei per questa pubblicazione: comprerò sicuramente il libro.
Anch’io la leggevo spesso. I suoi post increbilimente lunghi mi facevano rimanere incollata al pc. Io l’adoro. E spesso ho creduto che avrei fatto uguale. mi sentivo molto simile, come immagino come altre. Domani andrò sicuramente ad ordinare il libro. complimenti, e dimenticavo, ti auguro di guarire e di essere felice. con affetto..LadyEyesore.