Trattamento obbligatorio oppure no?

Photo©: Kinotrope

La difficoltà di accettare la cura è uno dei più importanti fattori di cronicizzazione dei DCA, nasce pertanto il quesito se sia giusto e/o consigliabile attuare le cure “salvavita” in modo coercitivo.

In altre parole se sia giusto curare questi pazienti contro la loro volontà.

Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) è un provvedimento di autorità che stabilisce che una persona possa essere sottoposta a cure psichiatriche anche contro la propria volontà.

È un provvedimento che viene emanato dal Sindaco, in presenza di due certificazioni mediche che attestino che la persona si trova in una situazione mentale di alterazione tale da necessitare di urgenti interventi terapeutici, che gli interventi proposti sono stati rifiutati, e che non è possibile adottare tempestive misure extraospedaliere.

Il ricovero viene solitamente effettuato, presso un reparto di psichiatria ospedaliero,(SPDC), di solito, il più vicino al domicilio del paziente.

Il TSO per i DCA in Italia è rarissimo. Non così nei Paesi anglosassoni dove invece è all’incirca quindici volte più frequente.

Il motivo è che in Italia si tende a ritenere che il TSO non si possa applicare ai DCA in quanto non ritenuti gravi patologie psichiatriche.

Si deve infatti tener conto che nei DCA il rifiuto non riguarda le cure in generale, ma solo il cambiamento del comportamento alimentare, necessario al recupero del peso, e che questo solo fatto è responsabile della morte di circa il 17% dei pazienti non trattati.

2326178748_d765a0d4dc_m.jpgPhoto©: Evaxebra

Inoltre il TSO trova difficile applicazione in pazienti atipici, come adolescenti affetti da anoressia nervosa, che corrono spesso rischi elevatissimi di morte per malnutrizione o per le sue complicanze somatiche e psichiche.

I motivi di questa difficoltà nascono, secondo la SISDCA da una serie di fattori:

  1. Le pazienti sono usualmente seguite da strutture specializzate nei DCA, gestite da professionisti diversi da quelli che operano nei SPDC.
  2. Nei SPDC, i pazienti hanno caratteristiche cliniche e comportamentali molto diverse dai soggetti con DCA ; la convivenza è spesso controproducente.
  3. Il personale dei SPDC assai spesso non conosce i problemi dei DCA e, soprattutto, non è preparato a trattare la grave malnutrizione tipica di queste patologie con i relativi rischi e complicanze .
  4. Gli operatori dei SPDC non conoscono le pazienti con DCA che arrivano a queste strutture e non possono essere in grado di trattare queste emergenze.
  5. Anche quando il trattamento nei SPDC configura risultati significativi, il ritorno alle strutture o ai curanti che hanno chiesto il TSO presenta grandi difficoltà di continuità terapeutica.

In sostanza, queste pazienti sono spesso curate da medici (o psicologi) che di fatto non sono in grado di promuovere un TSO e, quando questo è necessario, vengono inviate ad altri medici che di fatto hanno difficoltà a valutarne la gravità e ad attuare la cura adeguata.

Sulla base di queste considerazioni la SISDCA ritiene necessario rivedere le procedure di attivazione del TSO per queste patologie, coinvolgendo sul piano valutativo i medici delle strutture dedicate alla cura dei DCA e dedicando ai ricoveri coatti strutture medico-psichiatriche specializzate nei DCA.

89 commenti
  1. Rosa
    Rosa dice:

    Il fatto che in Italia si pensi che i DCA non siano da considerare ” gravi patologie psichiatriche” la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da percorrere per far sì che queste patologie vengano riconosciute e considerarate , senza falsi pudori, per quello che veramente sono: non un capriccio o una semplice ricerca di perfezione estetitica, ma disagi interiori , angosce profonde del singolo e del gruppo familiare e sociale a cui la persona appartiene. Temo però che questa consapevolezza avrà grosse difficoltà a farsi strada perchè allora si dovrebbe ammettere che tutta la società è malata, malata di disinteresse, di egoismo, indifferenza, superficialità….
    Ed allora occorrerebbe innescare un cambiamento ampio ed articolato nei valori, nel senso che si attribuisce alla vita… Utopia!!!!
    La realtà è che la medicina ufficiale, pubblica, fatica a prendersi a cuore questo tipo di patologie. Spesso i centri specializzati nel trattamento dei DCA
    nascono perchè un medico ha la figlia con un problema di questo tipo e quindi ha un coinvolgimento personale. In molti altri casi è tutta questione di fortuna: azzecchi l’ospedale giusto, lo psichiatra giusto, la dietista giusta…
    E se non va bene..ritenti e sarai più fortunato..forse!!!
    Poi, se trovi la clinica giusta, è magari lontana da casa e quindi nascono problemi di coordinamento tra l’equipe che ha seguito la persona e i medici che dovrebbero prendersela in carico al suo rientro a casa.
    Questo è il calvario che sento raccontare dai genitori che partecipano alle riunioni dell’associazione, nata nella mia città, per aiutare le famiglie colpite da questo problema e della quale io stessa faccio parte.
    Anch’io ho vissuto il dramma di avere nella famiglia una persona con un DCA. Nei momenti critici diventa indispensabile un TSO anche se, si sa benissimo, che i problemi non sono risolti con il semplice aumento di peso!
    Il lavoro è molto più complesso, lungo, paziente, incerto nel risultato e forse proprio per queste sue caratteristiche pochi medici raccolgono la sfida, almeno nel pubblico!!!
    Per quanto ne so io, penso che sia un bene rivedere le procedure di attivazione del TSO per i DCA, ovviamente alle condizioni di cui parla lei, dott. Piccini! Quindi ricoveri coatti decisi da medici preparati sui DCA , in reparti con personale a sua volta preparato! Non certo, come accade adesso nella mia città nel reparto di medicina generale, o nel reparto di psichiatria dove le ragazze/i ragazzi convivono con persone che soffrono delle più svariate patologie.. C’è ancora molta strada da fare. Un primo passo comunque potrebbe essere un miglior coordinamento tra pubblico e privato
    e la volontà umana e politica di crearlo!
    Dobbiamo forse sperare che il figlio/la figlia di qualche importante politico abbia problemi di questo tipo perchè qualcosa si muova ?
    ( Spero di non essere andata fuori tema!)

    Rispondi
  2. Kate
    Kate dice:

    Io sono stata ricoverata per tre mesi in un reparto psichiatrico con il TSO.
    Mi hanno attribuito tutte le patologie esistenti,
    Depressione, doppia personalità, crisi d’ansia, astinenza da droghe, e tanto altro ancora.
    Mi hanno legata ad un letto, riempita di psicofarmaci, eppure in tre mesi nessun dottore si è accorto che andavo in bagno a vomitare…….
    Non ricordo molto di quel periodo, perchè ero sempre stonata dai farmaci, ma ricordo bene quegli infermieri.
    Per loro eri solo un’altra pazza da tenere a bada, non mi parlavano nemmeno,quando sono uscita stavo uguale a prima, se non peggio……
    Forse il TSO può servire, ma solo se ci sono medici competenti, altrimenti si esce più confusi di prima.
    Non voglio generalizzare, questa è solo la mia storia, ma quei tre mesi non li dimenticherò mai

    Rispondi
  3. Rosa
    Rosa dice:

    Leggendo il tuo scritto Kate mi si è chiuso lo stomaco ed ho provato anche un forte senso di paura a pensarti, indifesa, ” nelle mani” di quelle persone.
    C’è una certa tipologia di medici che si occupano di salute mentale che davvero mi fa paura perchè, se nella persona c’è ancora un barlume di luce a cui aggrapparsi per tentare di uscire dal tunnel, quelle modalità di approccio alla malattia lo spengono….
    Spero con tutto il cuore che tu, dopo quella esperienza, abbia trovato altri medici ed operatori che ti si siano avvicinati con maggior umanità e rispetto!!!
    Non c’è da nascondersi che lavorare con la patologia mentale non è certo facile, e i DCA non fanno eccezione, anzi!!! Quando mia figlia stava male ho provato sulla mia pelle ( e in quanto mamma si sa bene quanto intricato sia il rapporto! ) l’ostilità, la rabbia, il rifiuto, l’ostinazione, la chiusura….
    Certo è che sono loro i professionisti ma, in questo campo la medicina ha ancora molta strada da fare!!!
    Nelle tue parole però sento un certo distacco da quell’esperiena e questo mi fa credere che tu ora stia meglio. Penso giusto? Rispondimi, se ne hai voglia!

    Rispondi
  4. Kate
    Kate dice:

    Ciao Rosa,
    forse il distacco che senti è la voglia di non ricordare.
    Sto male, forse più di prima, ma dopo quell’esperienza nascondo tutto più di prima per non tornare in quell’inferno.
    La mia vita è chiusa in 4 mura. Il letto, la cucina e il bagno.
    Non mi vesto e a spesso non mi lavo nemmeno i capelli…
    Varie volte ho tentato il suicidio, adesso mi hanno rinchiusa in casa e non ho niente per farmi male.
    Avevo trovato un dottore di cui mi fidavo, ma non posso e non voglio più andarci, sto male solo ad aprire gli occhi la mattina.
    Mi chiedo se e quando finirà questa vita

    Rispondi
  5. Fabio Piccini
    Fabio Piccini dice:

    “…la dipendenza è diventata la loro voglia di rifiutare questo mondo e purtroppo non trovano le motivazioni sufficienti per rinunciarvi.
    Sono perfettamente in grado di intendere, ma gli manca la forza di volere.
    Perchè hanno paura di vivere, non di morire…”
    – Vincenzo Muccioli –

    Rispondi
  6. LunaBlu
    LunaBlu dice:

    Lei parla di forza di volontà?
    Perchè un depresso non ha forza di volontà…

    Io modificheri la frase:
    “Perchè hanno paura di vivere, ma non vogliono morire…”

    Tutte le volte che vado dallo psichiatra sto malissimo epr un giorno…e il giorno dopo riaffiorano ricordi…e i pezzetti di puzzle si sitemano piano piano..

    Ieri ad esempio ho scoperto perchè da piccola scarabocchiavo tutti i sorrisi che vedevo alle ragazze sulle riviste di moda…e intanto io mi martoriavo le gengive con il filo interdentale o con l’ago…è piacevole ancora ora..ma non lo faccio dopo un mucchio di interventi per via della paradontite giovanile…circa 12.000 euro…per me era come grattare la pustola di una zanzara…è piacevole fino ad un certo punto…

    E gli occhi…ho recuperato tutta la vista sempre se quel che ho dedotto è vero…

    La psichiatra mi ha messo in lista per colloquio singolo con lo psicologo…e intanto sto meglio….meglio proprio meglio e non pasticcio più con il cibo!

    🙂

    Rispondi
  7. LunaBlu
    LunaBlu dice:

    Quando entrai in questo sito non ero del tutto consapevole di potermi definire una DCA…e oggi…devo ringraziare voi…

    E la mia vita sta cambiando…

    Rispondi
  8. Kate
    Kate dice:

    Ho letto il tuo post Lunablu e mi è venuto un tuffo al cuore…
    Io da piccola e, a volte ancora adesso, sogno gli scarabocchi.
    Anche senza dormire.
    Sono velocissimi….
    e poi c’è qualcosa di pesante….che mi schiaccia….
    non capisco ma scompare e ritorna in un attimo….
    E’ un incubo

    Rispondi
  9. Kate
    Kate dice:

    Datemi un motivo per smettere di vomitare, ma evitate le parole sole, cuore amore, sentimenti ed emozioni, perchè non fanno più parte della mia vita

    Rispondi
  10. LunaBlu
    LunaBlu dice:

    ok:
    mitivi ce ne son tantissimi e tutti razionalissimi:

    la gente che muore di fame…è uno spreco…
    economico ad esempio…io mi sentivo in colpa

    il danno fisico che fai su te stessa…di bulimia si soffre e soffrono anche le persone che ti vogliono bene

    ormai per te è un’abitudine…costanza e impegno è quello che manca

    ha ragione il dottore…è facile continuare con una dipendenza…è più difficile smettere..non ne hai voglia…

    Rispondi
  11. DIANA81
    DIANA81 dice:

    Beh Luna Blu…Io direi a proposito di quello che hai scritto :”ha ragione il dottore…è facile continuare con una dipendenza…è più difficile smettere..non ne hai voglia…” che potrebbe essere solo più comodo ma non facile.Per me è più facile smettere se si pensa che quello che fai non ti porta a nulla di nulla se non ad un continuo martirio psicologico e fisico e soprattutto contro dite.Quello che è difficile è avere la consapevolezza di esserne fuori ed il recupero.Questa è la fase più delicata,ma stai tranquilla che comunque ne sei fuori.Come ho già scritto nell’altro tema ieri,la guarigione è complessa e dev’essere graduale e costante.Ma ti assicuro che la sofferenza non sarà mai come quella della malattia.

    Rispondi
  12. LunaBlu
    LunaBlu dice:

    Non capisco questo:

    Questa è la fase più delicata,ma stai tranquilla che comunque ne sei fuori.Come ho già scritto nell’altro tema ieri,la guarigione è complessa e dev’essere graduale e costante.Ma ti assicuro che la sofferenza non sarà mai come quella della malattia.

    Parli del mio stato?

    Rispondi
  13. Rosa
    Rosa dice:

    E forse si ha paura di vivere, ma non si vuole morire perchè, in fondo in fondo, magari molto in fondo, c’è un piccolo lumicino rimasto acceso, che non vuole spegnersi ed io sono convinta che tutti ce l’hanno…
    Il difficile è che gli altri lo vedano e che la persona stessa se ne renda conto e cominci a pensare di non farlo spegnere del tutto, anzi, di cominciare ad alimentarlo a rinvigorirlo..
    Ci chiedi di darti un motivo valido per smettere di vomitare e star male. Qualcosa di concreto e non parole sdolcinate… Eppure, anche per esperienza personale, è solo la persona stessa che cerca dentro di sè quel lumicino
    ancora acceso che può scoprire la SUA motivazione per iniziare a piccoli passi IL CAMBIAMENTO.. Perchè di questo si tratta.. Modificare i comportamenti
    E i miei comportamenti li posso cambiare solo io, nessun altro fuori di me lo può fare.. PER FORTUNA!!!!
    Ma torniamo alle motivazioni che tu chiedi per smettere di vomitare…..
    E dirti con aria di sfida che non meriti tutta la schifezza che sei costretta a sopportare???? Che TU meriti di meglio!!! Che se vuoi la fai vedere a tutti
    la tua grinta!
    Si tratta ancora di sdolcinerie per te?
    Quel qualcosa che ti schiaccia, prova a definirlo con più precisione a te stessa!
    Non c’è proprio modo di schivarlo? Di sfuggirgli? Di prenderlo in giro, facendo a finta di farti prendere, e invece all’ultimo momento riesci a scappargli? Magari con qualcuno che ti aiuta nella fuga!!!

    Rispondi
  14. DIANA81
    DIANA81 dice:

    Luna Blu.beh non mi riferisco direttamente a te.Non so effettivamente se tu hai iniziato il percorso di guarigione…Era un “tu” generico:-) Quello che volevo dire è che la fase di guarigione è difficile ma la sofferenza che comporta è completamente diversa da quella della malattia,è una sofferenza che fa bene,positiva,anche se porta dietro tanta stanchezza esacrificio.SMETTERE invece è facile,e per me rappresenta quel momento in cui oltrepassi il confine che ti teneva rinchiusa nella malattia.E’ un processo mentale “smettere”,è l’attimo in cui REALIZZI che la malattia per te è qualcosa di estraneo,che non ti appartiene più,il momento del distacco da qualcosa che ti ha fatto del male e che ti aveva reso prigioniera.

    Rispondi
  15. Rosa
    Rosa dice:

    Nel mio post precedente parlavo a te Kate, lo aggiungo adesso, perchè sopra mi ero dimenticata di specificarlo, e forse non è così chiaro come mi sembrava!

    Rispondi
  16. jes
    jes dice:

    ciao ragazze,
    sono da poco uscita da una clinica che si chiama Villa Pini in Abruzzo…
    mi sono accorta di non sopportare l’idea di ingrassare e come ho ripreso i primi 2 kg ho firmato x uscire….in realtà è più difficile di quanto pensassi,per me è stato un fallimento e se qualcuno tentasse di obbligarmi alle cure preferirei suicidarmi…il mio peso è nella norma,sono bulimica,ma secondo me potrò conviverci benissimo…ora sono 60 kg per 184 cm.un saluto e un bacio a tutte

    Rispondi
  17. Kate
    Kate dice:

    Io non riesco a smettere, non voglio, non posso, mi costringono a mangiare.
    Oggi mia mamma dopo due anni è andata a lavorare, sono stata benissimo, perchè non mi ha costretta a mangiare…
    Ho stuzzicato qualcosa, ma almeno non mi è venuta quella crisi.
    Sono stata in comunità, in ospedale, da uno psicoterapeuta, e tutti mi hanno detto che il problema è la mia famiglia e devo andare via da loro.
    ma io non ci riesco, non riesco a lavorare e non riesco ad uscire da questa stanza.
    Cmq i miei non mi fanno uscire, anche se volessi.

    Rispondi
  18. Lea
    Lea dice:

    Ciao Kate..

    Diana 81, è bello quel discorso che fai sulla guarigione come realizzazione e sensazione di estraneità alla malattia

    Ps. Rosa? le ho scritto un post nell’altro articolo, però alla fine ho scordato di dirle che per rispondere alla mia domanda può prendersi tutto il tempo che desidera! per ora diciamo fin dopo Pasqua ok? ma poi le concederò di volta in volta più tempo se le occorrerà, io non ho fretta! mi trova qui sul pianeta terra, TUTTA la vita! Un abbraccione

    Rispondi
  19. DIANA81
    DIANA81 dice:

    Ciao Lea…Grazie 🙂 Penso che sia proprio così..è un pensiero che ho maturato con il tempo e dopo aver riflettuto parecchio.E soprattutto è una cosa che mi è successa davvero e che ho spiegato qui a parole.

    Rispondi
  20. anna
    anna dice:

    BUONA SERA, IO CREDO CHE LA DCA SIA UNAFORMA DI DIPENDENZA, E COME PER I TOSSICODIPENDENTI, CI SI PUO’ DEFINIRE DCADIPENDENTI.
    COME PER TUTTI I CASI DI PESONE CHE IN FASE ACUTA HANNO BISOGNO DEL RICOVERO, VALE ANCE PER I DCA.
    RICORDO CHE IN ITALIA (VEDI CASO ELUANA) NON E’ AMMESSA LA SOSPENSIONE DI CURE SE SI VUOLE MORIRE.
    ECCO IN CASI CHE STANNO AFFRONTANDO LAMORTE,SI SI SI BEN VENGA IL RICOVERO.
    SE A QUEL PUNTO LA DIPENDENZA NN CI FA PIU’ VDERE LA REALTA’, E CI PORTA ALLA MORTE ILRICOVERO E’ OBBLIGATORIO.
    ILPROBLEMA E’- COSA C’E’ NEL TERRITORIO PER PREVENIRE TUTTO CIO’?
    MI DISPIACE MA NEL TERRITORIO NNCE’ SUFFICENTE PROFESSIONALITA’ PER AFFRONTARE TUTTO CIO’.
    TROPPO FACILE INSERIRCI NELLA FAMOSA PSOCHIATRIA,SAPPIAMO BENISSIMO CHE NN C’E’ IN QUEL SETTORE UNO SPAZIO PER NOI..
    NON ESISTE UN FARMACO,NON ESISTONO STRUTTURE,NON ESISTONO SPECIALISTI SUFFICENTEMENTE PREPARATI… QUINDI….PENSIAMOCI BENE OK?

    LEA, HO VISTO IL FILM, BELLISSIMO IL GENERE CHE PIACE AME..
    IO MI RICONOSCO UN POIN TUTTE QUELLE DONNE, ALLA FINE REGOLE O NN REGOLE…I SENTIMENTI HANNO LA LORO FORZA DA SEMPRE. E DA CHE MONDO E’ MONDO VINCONO SEMPRE, ECCEZIONE O REGOLA VINCONO!!!!
    PUPU’ O NN PUPU’, PIACI O NON PIACI, L’AMORE VINCE SEMPRE…
    UN BACIOOOO GRANDE A TUTTI..

    Rispondi
  21. Lea
    Lea dice:

    Ciao Simo, tutto bene?

    Diana, il tuo discorso era molto simile a qualcosa che aveva tentato di spiegare tempo fa una certa Gabriella nelle parole di Aggie e che in qualche modo riuscivo ad intuire. Credo sia così, arriva il momento giusto, quando senti che la malattia non ti appartiene, consapevolezza frutto di un lavoro. Gabriella parlava di qualcosa che scatta, diceva “E’ come smettere di succhiarsi il pollice da piccoli…”
    Per capire forse bisognerebbe leggere per intero il suo discorso,io coglievo

    Annaaa che bella questa tua energia nell’affermare che IL SENTIMENTO VINCE SEMPRE ! sicurasicurasicurasicura???.. guarda che seccicredi Tu ci credo anch’io
    L’ AMORE VINCE SEMPRE non è come dire “ho spira al naso” ! ti rendi conto dell’importanza e GRAVITA’ assieme della tua affermazione?!
    Voglio documenti che comprovino questa verità! testimoni oculari e non!..
    TUTTO TUTTO Annina cara, PORTAMI TUTTO!
    Tempo fa mi è stato detto che un uomo non rifiuta mai un invito ad uscire, a meno che tu non sia “Attaccata ad una macchina..” propio così ha detto! Attaccata ad una Macchina.. e la prima volta che ti dice “No cara, stasera sono molto stanco.. ho fatto troppa palestra.. passo a salutarti domani..vabene?..” significa che ne ha già le P**** piene della vostra storia… 🙂 🙂 🙂 🙁

    Volevo commentare quell’articolo sulla pubblicità ma mi serve più tempo. Allora a risentirci presto e buone ferie, ti saluto con un’ altra grande verità.. questa non puoi non averla sentita!
    E se le cose in amore in questo momento non funzionassero, ricordate che sta arrivando la MotoGP!
    Ciao

    Rispondi
  22. Lea
    Lea dice:

    Ciao Jes, volevo salutarti già prima ma poi ho scordato di inserire il tuo nome, così come ho scordato di dire di cliccare sul mio 🙂

    Buona Pasqua a tutti e buonanotte

    Rispondi
  23. Rosa
    Rosa dice:

    Lea, non so se ho interpretato bene il tono del tuo messaggio, io ci ho sentito un tocco di umorismo che mi è piaciuto molto!!!
    E infatti mi è venuto da sorridere e l’effetto continua ogni volta che rileggo questo post!! Ci vedo dietro una persona allegra, che, nonostante le difficoltà che ha incontrato, sa prendere la vita con un po’ di sano umorismo!!!
    Anch’io non ho fretta, voglio rimanere sul pianeta terra ancora per un bel po’: ho tante cose da fare…..e da dire!!!!!
    Anch’io ti abbraccio! Ciao

    Rispondi
  24. DIANA81
    DIANA81 dice:

    Ciao a tutte! Ciao Lea,volevo rispondere al tuo post…in effetti io non ho letto il pensiero di questa gabriella,è una riflessione a cui sono arrivata dopo aver vissuto sulla mia pelle quell’istante.Quindi vorrei trasmettervi tanta positività in questo senso perchè ognuna od ognuno di voi cerchi quel momento anche nella disperazione totale.C’è un proverbio del mio paese che dice:LADDOVE NON ARRIVA LA SCIENZA ARRIVA LA PROVVIDENZA! L’ho scritto in italiano e non in dialetto altrimenti non avreste capito na mazza ahahah 😛 Bacibacibaci

    Rispondi
  25. erika
    erika dice:

    ciao a tutti. vorrei togliermi un dubbio. si sente spesso che le ragazze che soffrono di disordini alimentari si vedono “più grasse” di quello che sono. ma è vero o è un modo di dire? cioè, le ragazze di vedono davvero più grasse, oppure si vedono così come sono ma hanno standard di magrezza diversi dagli altri?
    perchè io mi vedo molti difetti e chili di troppo, ma gli altri mi ripetono in continuazione che vado bene così, o peggio ancora, che sono magra.
    io soffro di bulimia da un anno, ma ho problemi ad accettare il mio corpo da diversi anni.
    attendo una vostra risposta.grazie.

    Rispondi
  26. Kate
    Kate dice:

    Ciao Erika ti rispondo al volo perchè vado di fretta.
    Quando hai disturbi di alimentazione ti vedi grassa anche se scompari,
    ma se soffri di bulimia come dici dovresti saperlo. Che domanda è?

    Rispondi
  27. Rosa
    Rosa dice:

    Che domanda la tua Erika!!!
    Ovviamente un medico, una dietista valuterebbero il tuo BMI ( rapporto peso/altezza ) e ti direbbero se vai bene o male, se sei dentro o fuori i parametri stabiliti.
    Tu però non ti riferisci a questo, se non ho capito male!
    Tu parli dell’idea che hai di te, di come tu ti vedi, del ” giudizio” che tu hai di te stessa!
    Chi decide come devi essere! Chi decide come devi essere per ” andare bene ed essere adeguata” e sentire che piaci agli altri! ( perchè è questo in fondo che cerchiamo no!!!)
    Da dove nasce l’immagine che abbiamo di noi? Come si è costruita dentro ? E perchè a volte quest’ immagine è in contrasto con un’altra e questo ci fa star male e ci costringe a sprecare un sacco di energie per adeguarci ad un modello !!!
    Non ho risposto al tuo dubbio.. anzi mi sono nate altre domande.

    Rispondi
  28. Kate
    Kate dice:

    Sto malissimo…. ho un’angoscia dentro che non riesco a controllare, mi tremano le mani, vado avanti e indietro senza sapere cosa fare.
    Ho una paura terribile, sto sola in casa, potrei chiamare qualcuno, ma non voglio farmi vedere in questo stato…
    Ho controllato la pressione e il battito e sono altissimi, non riesco a ragionare,
    provo a mettere la testa sotto la doccia se ci riesco, vi prego datemi un consiglio

    Rispondi
  29. lyla
    lyla dice:

    ciao..è la prima volta che parlo del mio problema con qualcuno..ho sempre saputo di essere bulimica ma non l’ho mai visto come un prolema..più che altro un modo per essere felice..da quando ho cominciato a dimagrire pensavo di stare meglio..cominciavo a essere accettata..ho conquistato il ragazzo più ambito della scuola..ma ancora non sono felice..io non riesco a smettere..i miei cominciano ad avere dei sospetti e io non voglio andare in nessuna clinica!cosa devo fare??

    Rispondi
  30. lyla
    lyla dice:

    non so da quanto..un paio d’anni..ormai non è più un abbuffarsi..fa parte della mia vita..ho 18 anni e sono in provincia di milano

    Rispondi
  31. Rosa
    Rosa dice:

    Kate, leggo solo ora il tuo post, altrimenti ti avrei risposto prima!
    Non tanto per suggerirti una soluzione immediata, che così , a distanza è difficile darti, e poi magari quello che va bene per me non va più bene per te… ma per stabilire un contatto che a volte è miracoloso e sblocca la situazione di tensione. Non preoccuparti di ” farti vedere in questo stato”, parla con qualcuno, trova il coraggio di esprimere il tuo malstare con chi pensi ti possa capire, cerca di individuare il pensiero, la situazione , la persona che può avere indotto in te questo stato di malessere…
    A volte piccole e semplici strategie sono efficaci: la musica.. una passeggiata..
    una coccola al gatto…o al cane…

    Rispondi
  32. lyla
    lyla dice:

    sono sempre stata cicciona..e anche seguendo le diete non perdevo abbastanza peso,per questo mi deprimevo e mangiavo il doppio..
    è semplice non mi piacevo e basta,non riuscivo a sopportare la vista del mio corpo..ma come faccio a trovare aiuto senza rimettere su i kili di troppo e soprattutto senza farlo sapere a nessuno??

    Rispondi
  33. bau89
    bau89 dice:

    bè Lyla……
    forse non sono la persona giusta a cui ciederlo, in quanto i miei problemi sono altri…..
    comunque da quello che ho capito leggendo qui e dall’esperienza, da soli si fa poco o niente. meglio sfogarsi con qualcuno, un familiare, un amico, qualcuno di cui ti fidi particolarmente. non so bene la tua situazione, ma forse anche sentire un dottore non sarebbe una cattiva idea….
    posso sapere aadesso quanto pesi e quanto sei alta???

    Rispondi
  34. Kate
    Kate dice:

    Ciao Rosa grazie per avermi risposto, sto un pò meglio oggi, ormai sto imparando a conviverci con la mia ansia solo che ha volte mi sembra quasi che mi sta scoppiando il cuore.
    A volte senza un motivo mi viene una paura tremenda e non riesco nemmeno a respirare, credo si tratti di attacchi di panico.
    è orribile, spero che non accadrà più.
    Un bacio a tutti

    Rispondi
  35. lyla
    lyla dice:

    nn sono anoressica..sono alta 1.61 e peso 50kg..il punto è che ho perso 15 kg in meno di8 mesi..per ora nn sono in una situazione tragica..ma ho paura per il futuro..boh vedrò..ma se parlo con un dottore,lui è obbligato a dirlo ai miei?no vero?

    Rispondi
  36. bau89
    bau89 dice:

    come peso vai bene….
    il dottore non può dirlo ai tuoi, quindi ti consiglio di andarci….
    nessuno sa dei tuoi problemi??? un amico o qualcuno di cui ti fidi per sfogarti???

    Rispondi
  37. lyla
    lyla dice:

    no..nessuno..come faccio a dirlo a qualcuno?!..mi guarderebbero in modo diverso..ho già visto una che conosco far la fine dell’emarginata..

    Rispondi
  38. bau89
    bau89 dice:

    bè devi trovare una persona di cui ti fidi…..
    fa bene parlarne con qualcuno, tanto….
    si è vero spesso la gente non capisce, perchè è difficile, questo lo so bene, ancora è difficile per me capire questi problemi……ma so che è di aiuto sfogarsi

    Rispondi
  39. Terry_1996
    Terry_1996 dice:

    io non pensavo che il fatto di vedersi più grassi era vero.ma è solo un “problema mentale” allora. adesso so perchè mia sorella che è più grande di me e pesa di meno dice sempre che è grassa. ma come si può aiutare?

    Rispondi
  40. bau89
    bau89 dice:

    ciao Terry…
    aiutare chi ha questi problemi è molto difficile e noi possiamo fare molto poco o niente a livello pratico….
    l’unica cosa è sarle vicini ascoltarle e farle sfogare.
    speso chi ha di questi problemi tende a isolarsi, non fare che accada, falle capire che ci sei e che non la giudichi……
    per esperienza queste sono le uniche cose che possiamo fare, non cercar di guarirla o che guarisca subito, potresti peggiorare la situazione…..
    non ti voglio demoralizzare, ma solo metterti in guardia….

    Rispondi
  41. Rosa
    Rosa dice:

    Kate, convivere con la proprio ansia non è certo facile e piacevole, soprattutto se supera livelli di normalità e cioè se ti limita , ti impedisce di affrontare le normali faccende quotidiane, se ti annebbia il cervello e ti pare tutto ad un tratto di essere diventata deficiente, ti immobilizza e ti toglie la capacità di decidere dopo aver pensato con calma alle alternative…( come vedi so bene come ci si sente quando si è in preda all’ansia…) In questo caso bisogna avere il coraggio di dirsi che c’è qualcosa che non va e pensare che la nostra vita può essere migliore, la possiamo migliorare! Purtroppo, per tenere sotto controllo l’ansia, sprechimo molte energie che poi ci vengono a mancare nel lavoro e nelle relazioni con gli altri.
    Nella mia esperienza è stato utile, per migliorare un po’ la situazione, non volerla fuggire, sentirla, provare a padroneggiarla, a diventare più forte di lei, a capire cosa la metteva in moto, se si trattava di un fatto concreto o di una paura che stava solo dentro di me e non aveva una motivazione reale…
    Dopo di che uno deve decidere di affrontarla a viso aperto e diventa una sfida tra noi e lei per decidere chi è il più forte…
    Non so se sono riuscita a spiegarmi e soprattutto, Kate, se queste parole hanno in qualche modo un senso per te che le leggi…
    Non è facile e soprattutto non è facile farlo da soli…E se l’ansia è proprio molto forte è utile avere qualcuno con cui interagire…non sentirsi soli…meglio se si tratta di un esperto di queste faccende..

    Rispondi
  42. Kate
    Kate dice:

    Oggi ho avuto un attacco di panico, sono riuscita ad andare dal medico e mi ha raddoppiato i farmaci.
    Non so fino a che punto ha fatto bene, lui non sa che sono bulimica.
    Si, Rosa, ti sei spiegata bene, solo quell’angoscia, quella paura improvvisa, quelll’orrore solo chi l’ha provato può capire.
    C’è il mio gatto qui che mi coccola…..
    Adesso è la cosa più bella che io possa avere, non hai idea della tenerezza che mi dà…..
    Mi sta facendo le fusa e si struscia sul viso….
    E’ la migliore medicina del mondo!

    Rispondi
  43. Rosa
    Rosa dice:

    Kate, non voglio fare la ” rompiballe”, ma non so se hai fatto bene a tenere il medico all’oscuro di quell’informazione!
    Anche perchè l’attacco di panico forse non è proprio così slegato dalla bulimia…Ripensa a questa scelta e vedi se non è il caso di parlargli anche dell’altro problema!!
    Sono contenta per il tuo gatto…anch’io ne ho uno a casa e ti assicuro che lui ,
    all’apparenza distante e silenzioso, ha però una grande capacità di suscitare slanci di affetto ed energia incredibili e non solo in me, ma in tutti gli altri membri della famiglia…

    Rispondi
  44. Faith
    Faith dice:

    Ciao a tutti/e, è parecchio che nn scrivo qui xchè è dura, è difficile leggere e scrivere di 1 dolore che, nnostante la diversità di caratteri e di vissuti, ci accomuna…. Io sono bulimica, sto cercando di uscirne, ma è molto difficile, ho spexo delle ricadute e mi anniento peggio di prima…. Ultimamente ho l’imprexione che, nnostante i miei sforzi, la deprexione mi stia scavando dentro 1 tunnel in cui ogni giorno sprofondo 1 po’ di +!!!! Mi sta diventando sempre + difficile affrontare la vita di una ragazza della mia età: studiare, uscire, stare con gli altri…. Anche le cose + semplici mi sembrano degli enormi ostacoli…. Sto molto male e nn so che fare, nn vedo via d’uscita…

    Rispondi
  45. Vaniglia
    Vaniglia dice:

    Ciao! io è tanto che non scrivo più, comq, sono bulimica da ormai 19 anni, non ce la faccio più….lotto, lotto ma poi, ci ricasco come niente! ho 30 anni, e peso 25 kg, sono ormai ridotta da far schifo, quest’anno poi, sono ancora più magra dello scorso anno quando, già in questo periodo non sapevo cosa mettermi addosso! Sono disperata, non è facile per niente, a volte penso che ormai passerà la mia vita, e sarà tutta così….abbuffate alternate a pasti supercontrollati, per non sgarrare neppure 1 caloria! AIuto!

    Rispondi
  46. Kate
    Kate dice:

    Vaniglia, è terribile quello che scrivi….
    Come si può pesare 25 kg? Non ho parole…
    Stasera ero stufa di tornare in cucina a mangiare con i miei, ho chiesto a mia sorella, l’unica persona che mi è rimasta, se mi portava un pò a casa sua…
    Sono arrivata al punto di pregarla e lei è come se mi avesse sbattuto la porta in faccia, prima non mi rispondeva, poi ha detto che aveva problemi con il ragazzo…
    Dio, mi sento patetica, mi faccio ancora più schifo, perchè non so se è la verità o un modo per dirmi “non ti voglio con me”….
    Lei esce, compra qualcosa di alcolico, me lo dà e va via. Come stasera, ma io ho più paura del solito a restare sola.
    Ho bisogno di lei, ma non voglio disturbarla, ha diritto a un pò di serenità dopo la vita di merda che ci hanno fatto passare i miei. Non la disturberò mai più, il suo silenzio parla e mi dice “lasciami in pace”.
    Forse volevo solo la conferma.

    Rispondi
  47. Rosa
    Rosa dice:

    Io credo che dall’esterno, dagli altri, parenti o no, possa arrivare solo una parte dell’aiuto che serve per uscire… per iniziare una forma di cambiamento verso un modo di vivere sempre un po’ più libero da schiavitù e dipendenze!!!
    E’ brutto sentirsi dire questo perchè dare la colpa al fuori di noi, agli altri, alla famiglia… è comodo e ..in fondo… è un’ulteriore giustificazione per allontanare il momento in cui iniziare a fare l’enorme fatica di cambiare poco a poco le abitudini sbagliate che con gli anni, in modo del tutto giustificato peraltro, si sono attaccate a noi e non riusciamo a scrollarcele di dosso!!!
    La vera motivazione deve partire dall’anima della persona che si dice:” Così è troppo.. non mi va più bene… merito di meglio…!” Gli altri servono per sostenere la motivazione e per questo compito sono indispensabili ma… senza la VOGLIA di stare meglio del protagonista non si va da nessuna parte!!!
    E questo è l’ostacolo più grosso sia per la persona che è direttamente nel problema sia per chi gli sta attorno e soffre insieme ma non ha in mano la bacchetta magica!!!

    Rispondi
  48. giuly
    giuly dice:

    ciao a tutte….io vorrei chiedervi il favore di rispondermi poichè una mia cara amica è malata di anoressia da quasi un anno….lei è seguita da degli esperti ke sn sicura ke la possano aiutare…ma io cm la sua famiglia e le altre amiche del gruppo soffriamo veramente tnt e vogliamo fare il possibile per aiutarla….stasera sno uscita con lei e abbiamo parlato…lei mi ha detto ke si è resa conto ke così nn va bene e mi ha detto ke vuole tornare ad essere quella di prima in tt e x tt e ke secondo lei ci metterà meno del previsto a guarire!!!io le voglio un bene assoluto e ho speranza,ma lei già più volte ha detto delle bugie a me e alle altre….ora io vi chiedo se secondo voi ciò ke mi ha detto possa essere vero!!??!!?? perchè ogni volta ke mi da delle speranze io le credo e prego affinchè sia così ma poi arrivano anche le delusioni e la consapevolezza della mia impotenza mi distrugge…grazie a tutte…

    Rispondi
  49. Rosa
    Rosa dice:

    Giuly, è’ vero che vivere accanto ad una ragazza con DCA ” distrugge ” come
    dici tu perchè si avverte la loro sofferenza, si sente che chiedono aiuto, ma si avverte in modo altrettanto chiaro che, solo in parte, l’ aiuto esterno, in particolare di amici e familiari, può determinare la guarigione.
    Anzi, a volte il sentimento predominante che si prova è l’angoscia, la paura unite anche alla rabbia, perchè si capisce che è in gioco la vita e la felicità di una persona ma, se non parte da lei la decisione di vincere la malattia e pian piano guarire , si è proprio impotenti!!!
    Pensando alla mia esperienza posso dire però che chi sta intorno ha comunque un ruolo importante, nel senso di dare testimonianza positiva sulla vita, dunque restare comunque ottimisti e bendisposti e non lasciarsi invischiare nelle bugie, nei tranelli, nelle finte promesse…Rimanere saldi e non demoralizzarsi perchè chi vive un momento di disagio ha bisogno di avere attorno a sè persone così, di cui avere fiducia!!!

    Rispondi
  50. nessuno
    nessuno dice:

    Ciao a tutti
    e la prima volta che scrivo e parlo con qualcuno del mio probblema.
    innanzitutto sono un ragazzo di 21anni e nella mia zona non esiste nessun centro per la cura della bulimia.
    Sono ormai bulimico da 6 anni e sono quasi agli sgoccioli, e cosi in un attimo di lucidita ho trovato questo sito e ho capito che il mio male e comune o comunque affine a molti.
    la mia malattia mi ha tolto tutto l’universita la famiglia la fidanzata gli amici, oramai siamo solo io e il divano,
    per darvi un idea delle mie condizzioni vi racconto un episodio dell’altra settimana, ho tentato + volte il suicidio e la settima scorsa mi sono accorto di essere veramente alla frutta.
    mettendo la testa nel lavello pieno d’acqua pensavo a quello per cui avrei dovuto respirare, be sapete una cosa non l’ho trovato,mi sono salvato solo perche svenendo sono caduto e mi sono ripreso dopo.
    Leggendo i post sopra ho letto di gente che suggerisce pensieri positivi, ma uno come puo trovarli uno, se ormai non si fa schifo nemmeno per quello che e ma per lo spazzio che occupa a discapito di qualcunaltro.
    vi parla un ragazzo che aveva tutto bella famiglia bella ragazza bella macchina bella vita insomma, e ora ogno volta che mi guardo allo specchio dopo averlo fatto non mi faccio neanche piu schifo per me stasso ma solo per quello che faccio, insomma quello che ho buttato io nel “cesso” in 6 anni poteva salvare 50 bambini che si muoiono di fame, e con le possibilita che avevo potevano studiare 5 ragazzi che non hanno niente e avrebbero voluto quello che avevo.
    Come si puo vivere con questo rimorso, come si pou avere la voglia di respirare se si ha la certazza che si tratta di ossigeno buttato che qualcuno potrebbe sfruttare e che non ha.
    Questo e quello che mi chiedo come si può

    Rispondi
  51. AnnaSara
    AnnaSara dice:

    Ciao Nessuno,
    anche stare male penso sia un nostro bisogno e un nostro diritto, i sensi di colpa dovremmo provarli innanzitutto verso noi stessi perchè è la nostra vita che buttiamo via, e nn ce ne sarà un’altra! Rinunciarvi vuol dire rinunciare definitivamente alla possibilità di essere felici.
    Ad un certo punto mi sono chiesta “ma chi è contento della prorpia vita cos’ha più di me come persona?”, forse più esperienze positive, meno traumi, ma un conto siamo NOI, un conto sono le cose che ci sono successe; assorbiamo il tempo ma nn siamo tempo.
    Hai tutto il diritto di vivere, di sprecare la tua vita con la bulimia o di togliertela (e lo dico senza nessuna ironia); tu sei padrone della tua vita, tu ne sei responsabile. Vedo la felicità come un sentimento che si intersica con quello delle persone a cui stiamo vicini, è una catena e quindi fare qualcosa per sè è gia farlo per gli altri!

    Rispondi
  52. nessuno
    nessuno dice:

    Ciao Annachiara,
    forse e molto probabilmente abbiamo esperienze diverse ma ti posso assicurare che il “cancro” mi divora e che oramai mi ha svuotato dentro come un verme mangia la mela rimanendo solo la buccia allo stesso modo le persone che mi stavano in torno oramai vedevano solo una splendida mela ma purtroppo vuota dentro.
    Ad un certo punto ho inizziato a sentire disgusto per me stesso e per il modo cui mentivo a tutti e su tutto, arrivare ad un punto che partecipavo alle discussioni ridevo e scherzavo senza provare niente.
    e la paura che la mela si sgonfiasse rivelando solo il torzolo davanti agli altri e che il mio negativismo li contaggiasse e stata troppo forte e poco alla volta ho allontanato tutti, cosi da non gustare tutto il cesto.
    E poi io penso che affievolire il ricordo di se stessi nelle persone che ci stanno accanto li possa aiutare a sentire meno la scomparsa…
    Non vorrei sentirmi in colpa anche per quello

    Rispondi
  53. AnnaSara
    AnnaSara dice:

    Nessuno, dovresti preoccuparti meno di ciò che pensano gli altri di te. Ti piacciono tutte le persone che incontri? Credo di no, così è per noi, possiamo piacere a qlc e nn piacere ad altri. Nostra preoccupazione dovrebbe essere nn qll di piacere a tutti, ma quella di amare a farsi amare veramente da pochi; questo si ottiene solo nel momento in cui sappiamo chi siamo, cosa desideriamo e abbiamo il coraggio di metterlo in mostra, farlo valere, senza vergognarcene.
    Nel piacere a qlc nn conta solo ciò che sei ma conta anche quello che è l’altro, cercare si essere di gomma per adattarsi al desiderio di ogni persona che abbiamo davanti, nn fa che renderci insicuri e meno intetressanti.
    Ferire ed essere feriti fa parte delle relazioni, è una cosa da mettere in conto ma rinunciarci a priori vuol dire rinunciare a vivere, continare a vivere in quella che tu definisci teca di vetro. Restare lì è solo una tua scelta, nn della malattia.
    Le mie esperienze nn sono così dissimili dalle tue, come puoi pensare, ciò che ti dico deriva solo dal fatto che ho un pò più esperienza di te: di malattia, di cura, di vita.

    Rispondi
  54. bimbolina
    bimbolina dice:

    sono i fatti della vita ke mi portano a cio ke lo voglia o no comanda il cervello… non saper imporsi sugli altri si arriva a comandare se stessi …

    i fatti i lutti passati ke non si accettano, le delusioni,….. problemi famigliari per me non di certo la moda ma certo ke mi piace ma non mi ha portato lei a cio…

    baci

    Rispondi
  55. bimbolina
    bimbolina dice:

    il sentirsi solo la malinconia pero ho imparato a fregarmene di sentirmi kiamare anoressika una pugnalata ogni volta non aiuta di certo quella parola …

    Rispondi
  56. Bellatrix
    Bellatrix dice:

    sono stata bulimica. ho sofferto per un bel po di tempo di bulimia nervosa fino a che, me ne sono resa conto e per la prima volta posso diRE CHE è STATO GRAZIE AD ALCUNE RIVISTE DI MODA, che riportavano testimonianze di ragazze che avevano vissuto le mie stesse esperienze, la mia stessa condanna….la condanna di dar troppo peso alla gente, a quello che pensava di me se fossi ingrassata di un solo grammo…la condanna di sentirsi sola e non amata da nessuno. Ho capito che c’era qualcosa che non andava, che non era normale ingozzarsi di cibo considerandolo l’unico compagno, l’unica cosa che poteva riempire il vuoto che avevo dentro. Sono arrivata al punto di voler smettere, di voler gridare aiuto per uscirne….è stata dura convincere i miei genitori, fargli capire quello che mi stava succedendo, ma alla fine ce l’ho fatta e ho accettato di seguire delle sedute da una psicologa. ma solo dopo qualche mese sono guarita, quando ho trovato la persona che da tanto tempo cercavo, una persona che mi amasse x quello che ero davvero. Ora sono cambiata. Il mio sogno è quello di fare la giornalista ma non di moda. voglio occuparmi di cose serie, aiutare gli altri. voglio che i giornali si occupino di tutte quelle ragazze o QUEI ragazzi(visto che sta aumentando il numero dei ragazzi che vengono colpiti da DCA) che hanno avuto o hanno miei stessi problemi. xke i problemi sono questi, e non i festini di berlusconi e cavolate varie.
    è un anno e mezzo, o qualcosna di più che non mi ingozzo e non vomito più. sono felice di essere guarita, sono felice di essere ingrassata e soprattutto sono felice di essere di buona forchetta!!!

    e se c’è qualcosa che posso dire a chi ora si trova nelle condizioni in cui mi trovavo io qualche tempo fa, beh non posso far altro che dire che non serve buttarsi via così perchè la felicità prima o poi arriva per tutti. sembrano èarole banali ma provengono dal profondo del mio cuore, davvero!!!!

    Rispondi
  57. Luna Blu
    Luna Blu dice:

    Ciao…ti leggo con piacere…solo una cosa non riesco proprio a capire…come fai a scrivere di essere felice di essere ingrassata?

    Rispondi
  58. Layla
    Layla dice:

    Luna Blu, non voglio rispondere al posto di Bellatrix, però devo dire che esistono varie persone che si sentono meglio con se stesse quando prendono peso. Prova a vederla al contrario: perché XX (persona che non soffre di DCA, diciamo) è felice di essere dimagrita?
    Riesci a trovare una motivazione profonda e valida per tutti?
    XX, come ognuno, avrà le sue intime ragioni.

    Magari non c’è un motivo razionale, semplicemente sei felice a 60 kg perché a 45 (o a 145!) il tuo corpo stava peggio. E viceversa.
    Oppure sei felice quando ingrassi perché il tuo karma ha deciso di cambiare proprio in quel periodo.

    In realtà non esiste una regola universale che prescrive a quanti kg possa scattare la molla della felicità…

    Rispondi
  59. lyla
    lyla dice:

    è da un bel po’ di tempo che non scrivo..ora non so ancora se è un bene o un male ma ho parlato con mia mamma della mia bulimia,non per scelta però..diciamo che sono stata beccata in flagrante..le ho detto che non era un cosa abituale..che sono perfettamene in grado di gestirla(cosa non del tutto vera)e che avrei smesso..il punto è che io ci sto provando a ucire ma non ci riesco..ho diciamo “diminuito”..ma con l’inizio della scuola è un casino..poi ho iniziato anche a fumare sperando che mi placasse un po’ la fame ma i risultati non sono dei migliori..scusate avevo solo voglia di sfogarmi un po’..

    Rispondi
  60. bimbolina
    bimbolina dice:

    La gente se ne frega ma ce anke ki ti compatisce eheh mi han messo una kanzone sul bus di antonello venditti ” mi piace come sei.. e non cambiare mai..” mi son emozionata tantissimo qualkuno di umano esiste

    Rispondi
  61. luna71
    luna71 dice:

    Sono una madre disperata xchè mia figlia di 13 anni bella, intelligente, simpatica senza nessun tipo di problema apparente è da qualche mese che ha deciso di mangiare sempre meno fino ad arrivare a pesare 43 kg prima ne pesava 50 kg nn so come comportarmi sto vivendo un incubo .

    Rispondi
  62. alba62
    alba62 dice:

    sono anche io una mamma angosciata, impotente di fronte alla figlia che mangia sempre meno.
    Mi piacerebbe che Rosa raccontasse la sua esperienza per capire come fare a convincere una persona malata di DCA a prendere coscienza del proprio disturbo e a farsi curare.
    Vorrei poter parlare con qualcuno che ha vissuto questo problema e l’ha risolto.
    Non so piu’ come comportarmi.
    Mi dicono che non devo parlare di cibo , ma questa ragazza non si accorge che sta distruggendo la sua vita, lei dice che sta bene e che io sono malata e che mi devo curare.
    come posso fare?

    Rispondi
  63. Anger
    Anger dice:

    “Il TSO per i DCA in Italia è rarissimo”.
    Per fortuna.
    La decisione di farsi “curare”, deve essere della persona che sente di avere qualche problema. Altrimenti è tutto inutile e anche deleterio.
    Con i tso si salva il corpo e nulla più.

    Rispondi
  64. patrizia
    patrizia dice:

    Per la mia esperienza ritengo che in Italia non ci siano strutture in grado di farsi carico dei DCA e che il disturbo non sia sufficientemente considerato.
    Tutti, comprese le scuole e gli insegnanti, pensano che il disturbo riguardi prettamente la poca o eccessiva alimentazione, senza andare a considerare che si tratta di un vero e proprio disturbo psichiatrico.
    Secondo me, talvolta sarebbe necessario spingere il soggetto a curarsi obbligatoriamente, anche con supporti giornalieri e/o domiciliari perchè la famiglia, da sola, nonostante tutto l’amore, non ce la fa!!!!

    Rispondi
  65. manuela
    manuela dice:

    Ciao, sono alta 162e peso 37 -38 kg..un mese fa ne eto 28.da un mese mi hanno ricoverato all’ospedale. Ho 35annj,voglio guarire.psichiatra e psicologo mi hano detto che devo andare in strutture ma io vogljo guarire con aiuto di psicologi e dietista. Chiedo..posso chiedere di uscire dall’ospedale senza aver la paura di un tso? La mia anoressia è dovuta a depressione..aiutatemi

    Rispondi
  66. etto
    etto dice:

    vedo che da tempo non compaiono commenti. precedentemente ho letto con interesse, mi sono chiesto come stanno e che fanno le persone che partecipavano.
    vogliamo rianimare il forum?
    etto

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *