Violazioni. Identikit del terapeuta-predatore
Recenti casi di cronaca di cui siamo stati tutti spettatori ci portano a riflettere sul come e sul perchè un terapeuta possa giungere a macchiarsi di reati gravi come le violazioni sessuali ai danni delle proprie pazienti.
Cerchiamo pertanto di capire insieme come funzionano dal punto di vista psicologico i terapeuti che abitualmente ricadono in questi reati.
Secondo gli psicoanalisti Eva Lester e Glen Gabbard, autori del più autorevole studio in materia, la maggior parte dei terapeuti che hanno avuto relazioni sessuali con i loro pazienti sono affetti da una o più di queste quattro categorie di disturbi: disturbi psicotici, parafilie e psicopatia predatoria, mal d’amore e resa masochistiche.
Di queste quattro quella di gran lunga più rappresentata nei professionisti coinvolti in relazioni sessuali con pazienti è la cosiddetta “psicopatia predatoria”, vediamo di che cosa si tratta.
Questi terapeuti sono di solito persone di sesso maschile che hanno manifestato comportamenti di tipo “predatorio” per quasi tutta la loro vita. Sono uomini, cioè, che hanno sempre avuto relazioni in cui loro si trovavano in una posizione di superiorità rispetto alla partner.
Poichè le loro trasgressioni comprendono di solito numerose vittime ed una varietà di comportamenti bizzarri, essi sono spesso presenti nei resoconti dei media.
Si tratta di soggetti che spesso erano già stati identificati nel corso della loro formazione, come disonesti o poco etici, e spesso qualcuno aveva anche già tentato di fermarli, ma con scarso successo.
Molti di loro sono infatti dotati di un buon livello intellettivo e sono dei veri maestri nel manipolare la legge, riuscendo così a evitare gravi sanzioni legali o etiche.
Spesso raggiungono livelli elevati di carriera conquistando posizioni di notevole prestigio all’interno di organizzazioni locali, nazionali o internazionali. Possono essere famosi per i loro scritti e riveriti come maestri.
Data la patologia della personalità di partenza, l’adulazione che un soggetto del genere riceve, finisce per intossicarlo al punto che egli comincia davvero a credere di essere Zeus.
Un essere cioè superiore agli altri, diverso, al punto da cominciare a credere che i comuni principi non lo riguardano, che può fare tutto ciò che vuole sulla base del fatto che egli è un individuo speciale.
Può fare cioè cose che altri non possono fare grazie alla statura acquisita nella sua professione, anzi, non prova alcun rimorso riguardo al coinvolgimento sessuale verso i pazienti poichè ritiene che siano fortunati a essere gli oggetti del suo desiderio sessuale.
E il tragico è che, spesso, anche questi ultimi finiscono davvero per sentirsi tali…
Questi individui sono molto abili nel scegliere le proprie vittime, abili al punto che le pazienti risparmiate mantengono di loro un’immagine assolutamente specchiata e non crederebbero mai che il loro dottore può essersi macchiato dei crimini di cui è accusato.
Quando vengono alla luce le trasgressioni sessuali di questi clinici, molti colleghi ricordano altri episodi che avrebbero dovuto preoccuparli, ma che furono ignorati, in quanto con la loro flessibilità così “poco ortodossa”, o i loro “metodi creativi” nell’approccio alla patologia, sembravano quasi onnipotenti.
I terapeuti che rientrano in questa categoria, considerano i pazienti come oggetti da utilizzare per la propria esclusiva gratificazione.
Vivono del culto della propria personalità e sono assolutamente incapaci di provare rimorso e/o colpa per aver fatto del male ai pazienti perchè mancano di qualsivoglia empatia, o preoccupazione, per le loro vittime.
La patologia narcisisitica che caratterizza la loro personalità li fa apparire persone affascinanti e capaci di funzionare in diversi ambiti della vita, ma chi li frequenta da vicino, o li guarda con occhio attento, può percepire la frattura esistente tra la facciata e la loro interiorità più vera sotto forma di una sorta di “qualcosa che non va“, o “qualcosa che non quadra con il resto“.
L’unico modo di relazionarsi agli altri che questi uomini sembrano conoscere è un legame che passa esclusivamente attraverso l’esercizio del potere (è solo per questo che sono attratti dalla psicoterapia). Del potere e della distruttività.
Ed il guaio è che sono seriali.
E voi, che leggete qqueste righe, vi è mai capitato di incappare in un terapeuta così fatto?
purtroppo mi è capitato, non ho avuto rapporti sessuali completi….ma tutto l’altro è successo……mi sono sentita sporca
Mi spiace…
Tu eri pulita Fagy.
Era lui ad essere sporco.
Spero che adesso tu riesca a capirlo.
Se nei momenti bui da malata anoressica, qualcuno mi avesse fatto delle avances chiedendomi di sciogliermi, forse gli avrei dato retta pure io… quando stai male non hai più il senso del “normale”, è talmente tanto tempo che vivi isolata nel tuo mondo solitario fatto solo di calorie, peso, aspetto, colpa ecc. che ti dà persino fastidio che qualcuno ti guardi, figuriamoci che ti tocchi. Poi ad un certo punto ti svegli e capisci che esistono le emozioni, il contatto fisico, le sensazioni e infine la sessualità. E allora inizi a pensare che è ora di provare a ritornare una donna. Ma sei profondamente insicura, no sai di chi fidarti. E allora perchè non incominciare in un ambiente protetto con il tuo terapeuta? Meglio con lui che con il primo che capita, con uno che non sa niente di te e nemmeno da che tipo di sofferenze stai cerando di liberarti. Quindi capisco come sia stato possibile ed estremamente facile per questo individuo nauseabondo approfittare di ragazze vulnerabili e senza difese. Proprio il fatto che esse fossero state tanto fragili, ha fatto in modo che acconsentissero a tali pratiche terrificanti. Magari credendo che fosse la cosa migliore che poteva capitare loro: pensavano “adesso torno a vivere, sono una donna come tutte le altre” senza rendersi conto che quelle esperienze andavano fatte con qualcuno che le amava davvero, un fidanzato, un marito ecc. Purtroppo, il mostro ha capito perfettamente questo meccanismo e l’ha usato a suo piacimento, contando sul fatto che le vittime fossero consenzienti, poiché raggirate a puntino e colpite nel momento opportuno. Certamente, se il verme avesse provato la sua tattica con una donna nelle sue piene facoltà, tutta questa storia avrebbe avuto un epilogo diverso e forse ora sarebbe in galera.
Un raggiro che definirei spietato e geniale, ma al contempo da gran vigliacco: se ha sentito la necessità di approfittare di povere ragazze malate e indifese, significa che non è un uomo all’altezza di confrontarsi con la realtà. E secondo me non è nemmeno degno di essere definito uomo.
QUANDO CI SI TROVA IN MEZZO A QUESTO GENERE DI COSE NEL CORSO DI UN TENTATIVO DI GUARIGIONE DA DISTURBI ALIMENTARI (COME E’NOTO L’AUTOSTIMA E’A ZERO) LE ATTENZIONI DA UNA PERSONA COSI MAGNETICA E IN GRADO DI MANOVRARE CON FACILITA’ LE MENTI ALTRUI CI FA SENTIRE IMPORTANTI E GRATIFICA …NEL MIO CASO LA COSA ASSURDA E’CHE ANCORA ADESSO NON RIESCO A CAPIRE LA GRAVITA’DELLA SITUAZIONE PERCHE’ SONO GUARITA E QUELLO CHE E’SUCCESSO LA MIA MENTE LO ASSOCIA A QUESTO..AL FATTO CHE ERO CONVINTA DI ESSERE INNAMORATA E CHE POTEVO SCEGLIERE POTEVO TIRARMI INDIETRO MA NON LHO FATTO QUINDI QUELLO CHE E’SUCCESSO L HO VOLUTO ANCH’IO…
“Potevo scegliere di trirarmi indietro ma non l’ho fatto, quindi quello che è successo l’ho voluto anche io.”
Da quanti anni mi ripeto questa frase, probabilmente solo per tormentarmi e accrescere il mio senso di colpa generale nei confronti della vita.
Se fossi stata paziente di questo viscido e problematico individuo, sarei sicuramente caduta nella sua rete.
Quando avevo quattordici anni un ragazzo, un uomo, di 28 anni (pazzesco, mi sembra passata una vita ed ancora non ho l’età che aveva lui allora!!! scusate la divagazione..) mi ha fatto definitivamente dire addio al mondo dell’infanzia e mi ha fatto conoscere uno degli aspetti dell’essere donna: poter essere fragile, vulnerabile ed indifesa davanti ad un uomo.
E’ successo in un bosco, non lontano da casa mia.
Io non ho detto nulla. Per non sentire il dolore e il suo fiato sul collo, nell’attesa che finisse di usarmi, immaginavo che presto sarei andata a casa dalla mia mamma e mi sarei lavata, lavata, lavata.
Gli ho anche permesso di farlo di nuovo, non ho detto NO e non ho detto niente a nessuno. Che schifo.
Il fatto è che credevo che fosse giusto così, che l’amore fosse quello, che dargli il mio corpo fosse un dovere. E’ assurdo ma è così.
So che è una storia diversa da quelle di cui si sta parlando, ma il fatto è che l’essere stata “consenziente” non giustifica quella sottospecie di uomo che mi ha marchiato a fuoco, ora lo riesco a dire e penso, spero, che molte persone sarebbero d’accordo con me. Ma non è una questione di età!
Il problema è sentirsi insicure, totalmente in balìa dell’altro, della sua opinione, del suo giudizio.
Per tanti anni non mi sono più fidata degli uomini ed ho continuato solo a sentirmi un oggetto da usare…a volerlo essere.
Ho cambiato deverse terapeute, senza mai trovare feeling con nessuna di loro, feeling che ho trovato solo nel momento in cui ho iniziato una terapia con un uomo! E’ incredibile, e trovo la mia spiegazione di questo nel rapporto difficile che ho con mia madre, mia sorella e di conseguenza il sesso femminile, ma il punto è che mi sono fidata subito di quest’uomo e sono certa che se avesse cercato di convincermi che era giusto avere un rapporto sessuale con lui, ci sarebbe riuscito!
Dopo un po’ di tempo ho dovuto cambiare terapeuta ed ho incontrato un’altra persona, sempre un uomo, di cui sono riuscita a fidarmi da subito. Ora sono quattro anni che sono in terapia con lui, mi dà sicurezza, è una figura molto paterna, ma se mi costringo a pensare alla possibilità che possa convincermi di essere innamorata di lui, la vedo plausibile.
Ci sono tasti in me (ad esempio il senso di colpa) che, se toccati, fanno vibrare corde che non controllo, basta saperli trovare e chi meglio può farlo di una persona che fa questo mestiere?
E lo dico pur essendo arrivata ad un livello di consapovolezza dei miei meccanismi piuttosto avanzato, almeno credo…
E’ difficile parlare di queste cose e sono contentissima di essere arrivata al punto di farlo in un blog, anche se sono infondo anonima ho scritto cose che solo recentemente, dopo tanti anni, ho iniziato a tirare davvero fuori, senza vergognarmene troppo e senza sentirmi divorata dal senso di colpa.
Rimane sempre la sensazione che avrei potuto fare qualcosa per far andare diversamente le cose, e probabilmente è così, ma sarei dovuta essere una Chiara diversa, con un’altra storia alle spalle, un altro modo di reagire agli eventi che mi hanno fatto soffrire da bambina…ed invece ero semplicemente io, con i miei difetti e la mia vulnerabilità che qualcun altro ha saputo sfruttare meravigliosamente per i suoi scopi.
E’ andata così, ormai l’unica cosa che io posso fare è perdonare me stessa e volermi quel bene che non mi sono voluta allora e per tutti gli anni a seguire, mettere questa storia nel mio archivio insieme a tutte le altre che mi hanno fatto diventare quella che sono e andare avanti.
Le ragazze vittime di queste storie hanno anche una possibilità in più: far sì che chi ha fatto del male paghi e magari un giorno si renda conto di ciò che ha fatto e che soprattutto non possa più rifarlo!!
Però, ragazze, credo che per voi ancora più importante di questo sia che riusciate a perdonare voi stesse e a voltar pagina.
Sono con voi.
Un abbraccio.
Grazie Kiara…
Ogni volta mi meraviglio di quanto un semplice “grazie” possa rendermi felice 🙂
Ciao a tutti!!!
mi dispiace moltissimo non aver “notato” i casi delle due ragazze…la prova di come questa malattia riesca davvero a strapparti l’anima
ci si allontana sempre più da se stesse..in balia di una corrente troppo più potente di te finchè non si finisce dentro al vortice..noi confuse con il tutto e cessiamo di esistere e di vedere…
come dire…sappiamo, ci informiamo di quello che succede…ma siamo troppo impotenti..noi di più perchè siamo materialmente con le mani e i piedi legati, qualcuno ci tiene la bocca tappata e ha le mani davanti ai nostri occhi…c’è prima sempre il nostro mostro che chiede un confronto diretto…”ok, appena risolvo la questione passo a risolvere i problemi degli altri”…in realtà..si rimanda sempre la battaglia col mostro e si risolvono piccoli piccoli problemi degli altri…sono giusto un temporeggiare e forse ci serve per tenere in allenamento la parte di noi che sta marcendo a poco a poco…siamo bagliori!…il resto della giornata camminiamo come vittime del mostro…
posso capire la possibilità di cadere vittima di un simile “predatore”…fortunamente non ho mai avuto un incontro di questo tipo..forse un insegnante di inglese alle medie che mi aveva “turbato” un pochino guardandomi in modo strano e usando un mio compagno di classe per chiedere qual’era il mio indirizzo di casa e descrivere la mia cameretta…solo a me, così all’improvviso nel mezzo della lezione…non so mi dava fastidio molto quando veniva al mio banco e si metteva vicinissimo, quasi mi si appoggiava al collo e mi accerchiava, sembrava facesse apposta a a parlarmi sottovoce alitando sul collo perchè mi girassi a guardarlo…i primi tempi arrossivo..poi il disgusto era tale che non arrossivo più e forse dev’essere trapelata qualche mia smorfia…
comunque davvero un’esperienza da nulla (anche perchè il corso durava poco) rispetto al caso di tutte queste ragazze…
che dire! c’è chi decide di ufficializzare la propria “mania” scegliendo il mestiere di “distruttore di anime”…
Mi sono documentata un pochino, forse non a sufficienza ma..almeno credo che una revisione dell’albo dei dottori della Toscana sarebbe un buon punto di partenza..possibile che non esistano revisioni e verifiche aggiornate dell’idoneità a procedere con il proprio “metodo”?
cioè voglio dire una scientificità nel curare dovrà pur aver messo i propri paletti…(se no pure io che scrivo sul blog i miei consigli fai-da-te posso improvvisarmi dottoressa…)
poi non capisco..una ragazza diceva che ha studiato il metodo reichiano(chiedo scusa se è sbagliato il termine) di questo “medico” all’università..com’è possibile che il suo pensiero abbia trovato posto all’interno dell’università?
e non esiste un’autorità superiore che legiferi sopra le varie realtà mediche e pseudo-mediche?cioè a chi risponde il signor tal dei tali?finchè il rapporto si gioca tra “medico”/paziente come si fa ad essere oggettivi?
che dire..la realtà in cui ci troviamo ci delude per l’ennesima volta…e la fiducia nelle persone e nelle cose se ne va…
Vita…possibile che ti si debba sempre mettere così alla prova?
visto che sono stata di poche parole…. racconterò la mia storia fino in fondo.
Sono entrata in terapia…con un medico che seguiva mio fratello….mi fidavo….
Ero bulimica da anni…..una storia come tante….mamma controllante con poche attenzioni d’affetto…e un padre troppo presente….attenzioni che ad una figlia non si danno…..mai oltre…ma affetto morboso e qualche mano che scappa.
Per cui quando ho incontrato il caro dottore…avevo bisogno di certezze…mi sentivo sporca…..e piena di sensi di colpa perchè ero arrabbiata con i miei genitori.
Dopo una terapia iniziata bene, l’ultimo gg prima delle vacanze…al momento del saluto…vicino alla porta lui mi tira a se mi bacia…..e mi mette le mani addosso…io vado via…..
Naturamente…pensavo di essere innamorata …e contavo i gg che mancavano alla seduta….tanti….
Rientro lui freddo…….io delusa con il cuore a pezzi…ero una ragazzina…continuiamo la terapia riprendo un po a fidarmi,….ma riinizia…avevo anche le chiavi dello studio ….per studiare il week end, perchè? non lo so
Durante tante altre sedute…finiamo sul divano….inutile dire che mezzi nudi è successo di tutto…tranne…un rapporto completo.
Mi sono sempre sentita in colpa…io la “troia” (scusate)…..quella sporca…inadeguata
Cmq non solo non mi aiutato ma mi ha buttato ancora più in fondo….
e non mi fido degli uomini….
Cavolo Fagy!!!
Per qanto riguarda invece il blog delle due ragazze che è stato tolto dal sito…mi pare di non averlo mai letto…
Sapete cosa penso? Che è ora di dire basta a queste vigliaccate fatte a noi donne, tanto siamo il sesso debole, sempre avanti con la testa bassa a fare quello che comanda “IL MASCHIO”. Non è che ce l’ho a morte con il sesso maschile (anche se io devo la mia anoressia a un deficiente geloso e opprimente che mi ha rovinato la gioia dei vent’anni), almeno ora mi è passata perchè ho capito che non tutti schiavizzano le donne, ma bisognerebbe riuscire a trovare il coraggio per gridare – o almeno denunciare a chi di dovere – questi soprusi. Se loro restano convinti che nessuno farà mai venire fuori queste sporche storie, continueranno nelle loro viscide pratiche. Ragazze vi faccio un appello: voi che l’avete vissuto denunciate, denunciate e denunciate!!!! Non è giusto che questi continuino a farsi gli sporchi affaracci loro con le indifese. E se una ha la forza di uscire, poi altre e altre seguiranno. Non lasciate che il silenzio uccida le vostre anime. E quelle di altre innocenti. Communque vi sono vicina. Non mollate, andate avanti perchè nella vita non ci sono solo persone cattive.
ma queste xsone ke nascono a fare?x renderci la vita uno schifo totale!anke se forse nn lo sanno,a parte ke nn se ne fanno proprio,pensano sl a soddisfare il loro skifo,xkè x me la loro mente è disgustosa,e cm fanno a vivere cm xsone normali?forse xkè lo credono loro,e l’unica cs ke nn hanno è l’anima,nn sanno nemmeno cos’è,xkè loro vivono la vita sl cn tt qst skifo,xkè senza pensarlo nn sanno proprio vivere,ormai è nella loro natura di skifo.poi ke vivono a fare?ke nn lo meritano proprio!ke senso ha vivere anke di qst.forse la vita sarebbe ancora meglio se ci fosse ancora un pò di tabù.tt qst ho smp pensato.
E’ capitato anche a me di ritrovarmi fra le mani di un “terapeuta” di questo genere! Mi ero recata da lui per abusi sessuali intrafamiliari… che tremenda beffa!