Violazioni. Il caso del kimono rosso
“La volta che il mio terapeuta mi regalò un corto kimono di seta rossa, delicatamente avvolto in carta profumata, sapevo a cosa stavo pensando.
Sapevo che era un attillato kimono di seta. Ma era il mio terapeuta che me lo stava regalando. Se il kimono era sexy, allora la nostra relazione era veramente illecita, e lui quindi era mentalmente poco equilibrato.
Non l’avevo chiesto io. O forse l’avevo fatto?
La mia mente mi giocava strani scherzi. Forse da parte mia, considerarlo come un messaggio di tipo sessuale era segno di una qualche perversione.
Quindi non poteva essere un messaggio sessuale. Lui non si comportava come se lo fosse.
Mi disse che me lo stava dando come un padre ad una figlia, cercando di affermare la mia femminilità come può fare uno zio. Dicendomi che potevo essere una donna. Mi diceva sempre la verità, non mi mentiva mai.
Era così ben analizzato…sicuramente se lo faceva doveva avere una ragione…
Accusandolo di essere seduttivo e di approfittare di me lo avrei ferito. Probabilmente lo avrei ferito. Certo si sarebbe allontanato…
Del resto lo faceva sempre quando rifiutavo i suoi numerosi regali. Si dimostrava ferito e me ne faceva sentire colpevole.
Imparai a gestire i regali. Ne accetttavo uno ogni tanto, sperando che in questo modo avrebbe smesso di essere così implacabile.
Mi accadeva qualche volta durantte l’analisi di chiedermi qualcosa che cercavo immediatamente di respingere: “…e se fosse stato malato?”
Stavo affidando la mia anima a una persona malata…Sarebbe stato come accorgersi improvvisamente nel bel mezzo di una operazione al cervello che la persona che ti sta operando è un ciarlatano che si è falsamente spacciato per un chirurgo qualificato.
Considerarlo un malato mi faceva paura…
Portò a un improvviso momento di stupita disperazione. Una sensazione momentanea di essere senza via di uscita. La persona che credevi un eroe è in realtà instabile…
E’ il genere di cosa che che allo stesso tempo spaventa e ottunde i sensi in un thriller psicologico.
Spinsi via ogni pensiero del tipo “si sta comportando da malato“. Ero incapace di gestire quella percezione. Il carico del suo peso su di me era come il peso di un padre ubriaco che stai aiutando a salire le scale di notte. Era troppo perchè potessi sopportarlo per più di qualche istante.
Esporlo agli altri e vedere quest’uomo che io idealizzavo farsi in pezzi davanti ai miei occhi era troppo perchè io ci pensassi… Volevo un analista, non un amante, o un padre.
Era stato un bravissimo analista finchè era rimasto in quel ruolo ed ero furiosa con lui perchè mi stava privando di tutto questo. Ma il dubbio su me stessa continuava ad essere presente.
Pensavo tra me e me che gli altri mi avrebbero incolpata di quanto stava accadendo, o si sarebbero chiesti quale fosse stato il mio ruolo in tutto questo…”
Citato da:
Gabbard G. (1999). Violazioni del setting. Raffaello Cortina Editore, Milano
Continuo ad usare questi articoli che parlano di abusi da parte di terapeuti sulle loro pazienti per riflettere sulla mia storia, la storia di una violenza diversa ma che racconta sempre di una persona più forte che riesce in qualche modo a fare ciò che vuole di una persona più debole di lui.
Gli ultimi tre giorni sono stati di grande sofferenza per me, ho dovuto (e voluto) affrontare a cuore aperto fantasmi del passato.
Sono stata ad Aosta a fare una intensissima terapia, condivido con voi le riflessioni che ho fatto dopo aver tirato fuori un po’ di cose, magari possono essere per voi uno spunto di rflessione.
“Una persona splendida che sa come regalare gioia e serenità”, questo ho sentito dire di me ma…dove sono io?
Io sono dietro l’inganno.
Ed ancora una volta sono qui ad ingannare me stessa prima di ogni altro.
Credo mi piaccia pensare che tutto ciò che gli altri vedono in me sia finto, sia solo quello che io voglio far vedere loro, perché questo mi fa sentire diversa, particolare. Ho detto così tante bugie che ora non so più nemmeno io quale sia la verità.
C’è qualcosa dentro di me, qualcosa che posso dare agli altri, questo lo sento.
E probabilmente c’è anche qualcosa che già do: in tanti mi dicono che sono speciale, ci sarà pur qualche motivo, ma quale? Perché dovrebbero mentirmi tutti? Sicuramente qualcuno lo dice solo perché vuole ottenere altro da me, ma è possibile che siano tutti così? Oppure è possibile che io sia così geniale da far credere loro che sono speciale mentre sono una schifezza? Si, in realtà è possibile, sono stata capace di far credere le cose più improbabili a chiunque, con una facilità che ogni volta mi lasciava sconcertata, delusa, a volte anche ferita.
Io sono dietro l’inganno…Ma qual’è l’inganno? E chi sto ingannando davvero?
Vorrei poter donare gioia e serenità, credo sia il mio desiderio più grande, a volte ho la sensazione strana di essere nata solo per questo…eppure c’è tanto dolore dentro di me, ed è un dolore che mi porto dietro anche quando indosso la maschera sorridente e recito la mia parte nella scena di turno. Come posso regalare calore se dentro ho tutto questo freddo, tutta questa rabbia, questo bisogno estenuante di essere amata e la costante sensazione di non esserlo mai?
Purtroppo non mi immagino di poter vivere diversamente, non immagino la mia vita senza la continua ricerca di un modo per essere vista, ritenuta speciale, presa per mano e amata, un modo che passa obbligatoriamente per la sofferenza.
Sofferenza: anoressia e bulimia, autolesionismo, continua alternanza di fase euforica e fase depressiva (fase euforica = anoressia, fase depressiva = bulimia, tagli), allontanare gli altri e sentirmi abbandonata, senso di colpa costante con cui sono cresciuta che nasce da:
·essere nata sana e sbattere la cosa in faccia a mia sorella ogni giorno della nostra vita;
·desiderare di essere malata come lei per ricevere la stessa attenzione e lo stesso amore da mia madre;
·provare dei sentimenti (angoscia, paura, solitudine, rabbia, amore, gioia di vivere, entusiamo), mentre mia madre mi imponeva l’indifferenza sia nei miei confronti che come modello di vita;
·non poter fare nulla per cambiare le cose;
·non riuscire ad essere perfetta come, secondo me, avrebbero voluto i miei genitori, all’altezza della situazione, il che probabilmente voleva dire non soffrire e raggiungere il successo senza farsi intralciare dai sentimenti per dare sollievo a tutti e dimostrare socialmente che anche loro avevano avuto un grande successo. Da questo senso di colpa è nata la forza per ribellarmi all’immagine che i miei genitori avevano costruito per me e fare così di tutto per essere meno perfetta possibile. Ho iniziato così a vomitare, non mangiare, fumare.
Risultato: una grande confusione.
·Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che sono sempre stata convinta che mia madre era costretta a stare con mio padre e a subire da lui cose che lei non avrebbe mai voluto, come ad esempio l’atto sessuale, accade che, immersa in questa enorme confusione che si alimentava sempre di più, incontro qualcuno che mi fa credere qualcosa che non è vero. Ho creduto di essere innamorata di lui, o forse lo ero ma era un amore infantile, di quelli in cui basta sfiorarsi una mano per sentirsi scoppiare il cuore. Ma lui non era un bambino come me, era un adulto con un piano ben preciso in mente: fare in modo che mi fidassi di lui per poi prendersi quello che voleva da me.
Avevo quattordici anni, lui ventotto, ci siamo conosciuti durante le mie passeggiate con il mio cane, lui si univa a me e alle altre signore che portavano a spasso i loro cani. Quando eravamo tutti insieme non mi degnava di uno sguardo, ma quando rimanevamo solo io e lui passavamo un sacco di tempo a parlare e mi diceva quanto fossi bella. Io non vedevo l’ora di quel momento perché mi emozionava e ci pensavo e ripensavo tutto il giorno successivo.
Poi una sera mi chiese se mi andava di vederlo dopo la passeggiata, e se avessi potuto trovare il modo di non dire ai miei che uscivo, altrimenti non me l’avrebbero permesso. Così tornai a casa, lasciai giù il mio cane, mi chiusi in camera ed uscii dalla finestra per andare da lui.
Camminammo un po’, fino ad arrivare ad un boschetto dietro la zona industriale.
Si sedette su di una panchina e mi fece sedere in braccio a lui, cominciò a baciarmi in un modo un po’ schifoso, non proprio uguale al mio primo bacio, che avevo dato pochi mesi prima. Poi iniziò ad accarezzarmi il seno immaturo. Credo di aver capito, in quel momento, dove lui voleva arrivare, ma sono rimasta lì.
Si alzò e mi portò dentro al bosco.
Era arrivato il mio turno, gli dovevo ciò che gli spettava, l’amore era così.
Mi tirò giù i pantaloni, se lo tirò fuori, io non sapevo che fare, avevo paura ma stavo lì ad aspettare.
Mi prese, mi girò di spalle, mi fece piegare in avanti e mi fece scoprire questo nuovo dolore.
Continuavo a non sapere se dovevo fare qualcosa o semplicemente aspettare che finisse. Mi faceva male, mi faceva schifo, così cominciai a pensare ad altro.
Poi ad un certo punto mi spinse via, mi girai e vi uscire quello che a scuola avevo imparato chiamarsi sperma.
Non ricordo se durante il viaggio di ritorno a casa ci siamo detti qualcosa. Io non vedevo l’ora di arrivare a casa e infilarmi sotto l’acqua bollente della doccia.
Rientrai dalla finestra, passai davanti a mia madre che mi chiese perché avevo la faccia sconvolta. “Niente” risposi io e mi chiusi nel bagno, mi spogliai (sangue), ed entrai in doccia dove cominciai a lavarmi ossessivamente senza riuscire mai più a sentirmi pulita.
Gli ho permesso di farlo di nuovo e questo ha aumentato a dismisura il mio senso di colpa.
Ci ho messo tredici anni per riconoscere che cosa è accaduto realmente.
Per anni, inconsciamente, mi sono colpevolizzata silenziosamente del fatto che gli ho concesso ciò che lui voleva e questa è stata l’origine dell’aggravarsi di tutti i miei disturbi: vomitare, digiunare e tagliarmi con più ferocia, dare il mio corpo a chi lo chiedeva, bisogno di ribellarmi sempre di più alle regole, bere, tornare alle tre di notte, bruciarmi con le sigarette, tagliarmi, vestirmi di stracci, rasarmi a zero, andare male a scuola e farmi bocciare, sniffare cocaina, fumare canne, etc.
Mi chiedo ora: quanto sono disposta a concedere a lui ancora del mio tempo, del mio spazio e della mia vita? Non ha già rubato abbastanza?
Quanto male è riuscito a farmi, non solo quando avevo quattordici anni ma per tutti gli anni a seguire.
E’ riuscito a farmi credere di essere io quella sporca, quella che doveva pagare per ciò che aveva fatto.
Ed ho pagato! Ho pagato tanto ma per un errore che non ho commesso.
Ora lo so e ciò che ho bisogno di fare è di sentirlo sempre più profondamente, di irradiare di questa consapevolezza ogni angolino buio che ancora ha dei dubbi.
Sono una persona adulta (è tempo di riconoscere anche questo fino in fondo, superando la paura) e oggi mi posso difendere, mi devo difendere, posso impedirgli di ferirmi ancora, perché non me lo merito.
Devo smettere di punire una bambina che cercava solo di essere ciò che le avevano fatto credere di dover essere.
Oggi posso scegliere di essere ciò che sono davvero.
Ha approfittato del mio essere bambina, ingenua, mi ha fatto credere di fare solo ciò che anche io volevo. Mi ha fatto credere di essere adulta, capace di scegliere ciò che era giusto per me e che volevo davvero.
Io desideravo provare quell’emozione che mi faceva palpitare il cuore al solo pensiero di vederlo, non pensavo a cosa potesse desiderare lui.
Ma a lui non fregava proprio niente di me, di ciò che provavo o di ciò che ero, gli interessava farmi credere che fosse così perché io potessi continuare a sognare la mia storia romantica così da permettergli di arrivare a ciò che voleva.
Non farti scoraggiare dalla vita.
Ciascuno è arrivato dove è e ha dovuto cominciare da dove era…
Mi sembra che entrambi i commenti siano scollegati dalla citazione, e che tutto sommato invece abbiano un senso, effettivamente sono confusa questa sera, ho scoperto di essere obesa e di rientrare perfettamente nei canoni per essere definita “malata” … Lo supponevo da parecchio tempo, ma non avevo mai avuto il coraggio di informarmi sulla veridicità del mio pensiero. Bene, ora lo so. Bene?! … insomma … e adesso? Cosa faccio?
Non è grave. Una volta diagnosticate certe malattie si possono curare.
carissima Kiara, cosa dire…come commentare quello che ti è successo?…non lo so vorrei aiutarti…posso diti che pe me . Faby, sei una persona speciale…che sei sempre nei miei pensieri…..che ti porto con me…sperando che per te arrivino…momenti belli…momenti in cui ti renderai conto che non sei finta..che non sei una bugia…ma sei una persona che, purtroppo, è stata violata e non aiutata….
mi dispiace vorrei darti tutto l’affetto come una mamma, sono mamma e so come si da vero affetto….ma anche come spesso le mamme rifiutano (la mia)….
Sei speciale…e quando diventerai mamma…..ti riprenderai tutto quello che ti hanno tolto.
Ti voglio un mare di bene e per me sei veramente speciale, mi aiuti sempre
sono rimasta un po’ scioccata da quello che hai scritto Kiara…mi son venuti i brividi al solo epsniero di essere te in quel momento nel bosco e los chifo che ti sei sentita addosso e dentro…hai tutta la mia comprensione non so che altro dire…non c’è consolazione a certo schifo..mi dispiace..ma ora che sta uscendo tutto e che non ti vergogni più di raccontare sei già a buon punto per ritrovare la tua serenità..quella serenità che forse non hai mai avuto se non nei primi anni di infanzia..visto che il resto della tua vita mi semba un continuo sentirti in colpa…solo che quelle colpe non erano le tue…
Posso chiederti solo una cosa…ma solo se ti va rispondi…ma quel ragazzo nel bosco è poi diventato tuo marito?
Fagy ciao…come stai? Io meglio…anzi benino diciamo 🙂
ciao..luna blu, ho passato un week end tranquillo….ma poi oggi di nuovo sto mangiando…..ufff…quando se ne esce….
Ho rivisto quella persona che vuole convivere…ma io non me la sento….
che stressss…queste gabbie che creano la persone
Sono contenta che stai meglio
Cerca di non pensare alla fame…non è fame vera…è il mostro…leggevo sulla bulimia e sull’anoressia che chi ha di questi problemi non ha più lo stimolo della fame..mangia e basta..forse per riempire un grande vuoto ma nel modo sbagliato…
Tra poco è ora di pranzo…ma il buco allo stomaco che sento è il mostro o è fame? Son confusa…
Oggi non so se sono io o un’altra…poi ho mal di gola…son senza voce quasi…è fastidioso…ma mi sento serena cmq…sarà che nel w.end ho sbrigato finalmente delle cose in sospeso che mi preoccupavano…
Tu che hai fatto nel w.end?
Stamattina ti ho pensata..perchè tu sei mamma….C’è una mia amica che deve partorire a giorni..lei soffriva di DCA anche se non l’ha mai ammesso apertamente…c’è stato un perioso (eravamo colleghe) che mangiava e vomitava…sveniva…piangeva… e le sue analisi del sangue erano un disastro…di costituzione ha le ossa del bacino grandi..e quindi anche se dimagriva il fondoschiena rimaneva grande…e oggi mi scriveva che il bambino è in ritardo e pesa più di 4 kili…ma il ginecologo le ha detto che è meglio un parto naturale…perchè tanto lei ha il bacino largo!
Allora stamattina ci scrivevamo e ridevamo su quanto era stronzo il ginecologo a darle della culona…mi ha fatto sorridere!
Buon pranzo fagy…ti abbraccio..
nel week end…parco con la bambina…e naturalmente pulizie…..che mi fa stare più serena.be 4 kg è grande……mia figlia pesava 3.820….è stato doloroso…ma si può superare……sarà una gioia. Dopo che è nata federica cmq sono stata bene per un po.
buon pranzo Luna Blu…speriamo bene oggi sono proprio in tilt
Ciao Fagy, ciao Luna blu!
Sono di fretta ma volevo ringraziarvi per esserci sempre…
Luna blu, non vedo quell’uomo da tredici anni, non so dove abiti, non so come si chiami di cognome e spero di non rivederlo mai più.
Son felice che nel we hai risolto finalmente cose lasciate in sospeso!! Bisogna cercare di capire tutto ciò che nella vita abbiamo lasciato in sospeso e risolverlo…
Fagy, cucciola, mi spiace non sia una gran giornata oggi…cerca di ascoltarti e di capire…e pensa a me che ti voglio tanto bene!! 😀
Vi abbraccio
Kiara sei veramente una persona speciale…almeno da quello che hai scritto di te..e da quello che so di te…per me lo sei…un grande abbraccio
ti abbraccio Kiara…….sono con te senpre……
Ciao a tutti,ho letto il tuo racconto Kiara e posso solo dirti ke mi dispiace davvero moltissimo per te,eri una bambina e “quello” ti ha sporcata…ma non nel modo k tu credevi a 14 anni…intendo dire k ti ha lasciato una makkia k ti sei portata dietro troppo a lungo…
Questa è la prima volta k entro in questo sito,ci sono entrata per caso…
Sai Kiara,io ho 20 anni,e posso dire di averne passate tante.
Di alcune cose non ho mai parlato con nessuno,altre le sanno pochissime persone,ma oggi,leggendo quello k ti è successo mi sono tornati in mente brutti ricordi,alcuni non mi hanno mai abbandonata,altri ho sempre cercato di cancellarli più k dimenticalri.
Quando avevo 17 anni ho vissuto d’inferno,bevevo ed avevo cominciato a rifiutare il cibo,per non farmi accorgere mangiavo sempre a pranzo e a cena,poi però correvo in bagno a rimettere…smisi qualke mese dopo grazie ad un mio amico,anke se poi sporadicamente mi capita ancora in qualke periodo di rifiutare il cibo…Conobbi un ragazzo di 28 anni (proprio come te) lui mi diceva che ero bella e mi sfotteva come fanno i ragazzini,un giorno eravamo al ristorante con amici (ma non come coppia) lui mi portò nel bagno quasi con la forza e li cominciò a baciarmi…Mi piaceva,mi faceva sentire importante e a quell’età se un ragazzo più grande si interessa a te sembra una cosa stupenda.
Non lo vidi per molto tempo,poi un giorno feci filone a scuola e lui venne a prendermi,mi portò sulla spiaggia ma restammo in macchina perchè faceva freddo,mi kiese di andare sui sedili posteriori e una volta li subito mi mise le mani a dosso,io ero vergine e non avevo molta voglia di andare “oltre”,lui cominciò a togliermi i vestiti ed io come una stupida lo lasciavo fare,poi però mi fece male e capì che non dovevo lasciargli fare quello k voleva,così mi inventai che stavo male e mi feci riaccompagnare,ho capito k avevo fatto bene solo quando prima di lasciarmi mi disse in modo disgustoso
Non l’ho più rivisto per fortuna.
L’anno scorso invece mi è andata peggio…
Durante un viaggio di 3 settimane con degli amici,ripresi a non mangiare,successero un pò di casini tra una mia amica ed uno k si era innamorato di lei,lei ripartì 2 giorni prima di me con altri 4 ed io rimasi li con 4 amici.
L’ultima sera abbiamo fatto una piccola festa,abbiamo bevuto parecchio ed alcuni hanno anke fumato.Io ero stordita e mi misero a letto,2 miei amici andarono via quasi subito,gli altri 2 restarono fino a quando uno dei 2 vomitò sporcando il letto dove dormivano,così andarono via anke loro e lasciarono solo me li con quel ragazzo innamorato della mia amica…
Dovevano essere le 4 o le 5 quando mi sono risvegliata e mi sono accorta di quello k mi faceva,ero talmente debole e stordita da non riuscire a fare nulla apparte piangere…
Il mattino dopo mi sono risvegliata sperando k fosse stato solo un incubo…Invece mi sono trovata nuda nel suo letto…Mi sono rivestita in fretta sperando k non uscisse dal bagno dov’era e sono corsa via…
Verso le 3 sono partita e non l’ho più viso…
Me lo sono tenuta dentro per mesi,poi però lo dissi alla mia miglire amica perkè m vedeva sempre strana e distante.Fino al mese scorso ero convinta k mi facesse meno male finalmente…E invece 2 settimane fa mi hanno proposto di tornare li,io credevo davvero di averlo superato,ma scoppiai a piangere,tremavo come una foglia all’idea di poterlo incontrare anke solo per sbaglio.
Proprio ora lacuni miei amici sono li in viaggio e torneranno tra una settimana,io però mi chiedo…Per quanto tempo avrò paura?Per quanto non riuscirò più ad avere un’intimità con la persona che amo???
Kiara,per te ora sono passati anni e credo k con tutte le tue foze tu debba cercare di vivere e riprenderti quello k ti ha tolto…
In molti sanno dire bugie ma un pregio è riuscire a dire la verità,sono sicura k tu ne sarai capace…
Scusate ma nn ho capito xk la frase non è uscita scritta…
Cmq disse “Non preoccuparti,ci rivedremo…Sei troppo bella”
Cly chi disse questa frase? non ho capito
Ciao a tutti!
Sono nuova e vi scrivo perchè vorrei il vostro aiuto.
Soffro ormai da 6 anni di disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia,bed, non mi sono fatta mancare niente…………..)
ora sono tanto stanca e vorrei ricoverarmi in una clinica per risolvere definitivamente il problema. Anni fa sono stata a Chieti ricoverata x 6 mesi, dopo sono stata molto meglio, ma subito dopo quel bel peeriodo ci sono ricaduta. Però voglio riprovarci, magari cambiando centro. Mi sono informata su 1 che stà a Firenze, 1 che stà a Parma, e 1 che stà a Garda, qualcuno di voi è mai stato lì? Vorrei dei consigli per scegliere il posto migliore! Grazie1000 in anticipo!
Vi prego aiutatemi!
L’ha detta quello di 28 anni k da me voleva “altro”
Dady io non sono mai stata in un centro,volta feci il numero d uno,ma quando risposero ebbi paura e riagganciai…
Cmq credo k tu stia facendo bene anzi benissimo a parlarne e a volerti curare,mi dispiace di non poterti consigliare,ma ti sono vicina…
grazie Cly, magari facci un altro pensierino anche tu!
Ciao Kiara.
Ho letto la tua storia, quello che capitò nel bosco. Mi piacerebbe fare un discorso sensato ed esauriente, ma stasera so che non mi riuscirà. Allora prendi quelle poche cose che posso darti ora per riflettere insieme su alcune cose. Tu credi di essere l’unica a portare una maschera, o credi che tutti (e quando dico tutti, intendo proprio tutti) indossino una maschera prima di scendere in strada a gettarsi nella mischia?
Da qualche parte ho letto che camminando guardavi i tuoi piedi. Per gestire il timore e l’angoscia di trovarti in mezzo a tante persone. Questa paura, la sensazione di inadeguatezza, il timore di non sopravvivere all’incontro con persone che recepisci immancabilmente come molto più forti di te, è di tutti. Tutti fingiamo. E usiamo tutto ciò che è a nostra disposizione per lanciare questo genere di messaggi “Hei amico.. non pensare di fregarmi..”.
E più tu abbassi la testa, più loro la alzano. Sai cos’è, in tutti e due i casi?
Paura. Di non essere amati, di non essere accettati, di non “sfondare”, di non “esserci”, di rimanere indietro. Ripeto, DI NON ESSERE AMATI. E’ Il timore di non essere amati che muove tutti gli altri.
Anche noi “sani” siamo costantemente chiamati a tenere a bada la paura, altimenti il mondo si paralizzerebbe. Mantenendo magari rapporti distaccati. compostezza, discrezione, cortesia, chiamala come preferisci. Maschere.
L’essenza di te la dai poi, a pochi. Chi pensi potrà conoscerti veramente come tu conosci te stessa? nessuno. Solo te stessa. Potresti stare qui a raccontarmi tutta la tua vita per filo e per segno, descrivendomi ogni più piccola sensazione, ma resterebbe sempre, per me, qualche angolo cieco.
A te succederebbe la stessa cosa con me. Solo tu al mondo sei stata tu, nessun’altro. Questa sorta di solitudine interiore, per cui, alla fine della fiera, possono dirci e suggerirci di tutto, ma al varco combattiamo sempre soli, è una condizione con la quale ciascuno di noi è destinato a fare i conti.
Non cercare di trasmettere sempre e comunque te stessa se non ti va, non tentare disperatamente di darti un’immagine, di definirti. Qualche volta si può “essere” e basta. C’è chi lo fa tutta la vita..
Mi piacerebbe esprimere il tutto con qualcosa come “la vita, è solo vita..”.
C’è davvero un modo giusto di viverla?
A volte vivendola e basta, credo.
Sai quanto tempo abbiamo di vita, se confrontata alla morte? ..Poco.. pochino?
Tu cosa diresti? 50, 60 anni in rapporto all’eternità?
Sai quanto è l’eternità? l’eternità.. Prima di questo salto nel nulla che è la morte (dico nulla perchè non sappiamo cos’è, non per altro), come vuoi vivere? Serena più che puoi? struggerti, pensare pensare pensare, ragionare ragionare sempre sempre ragionare.. o vivere?
Il mio è un’interrogativo sai, nudo e crudo! non sto tentando di dirti come sarebbe giusto fare. vorrei davvero sapere cosa pensi tu, o chi vorrà rispondere. Io non ho la risposta, e neanche il Dottor Piccini. Neanche il ministro dell’istruzione Gelmini.. neanche il papa, ma non vorrei divagare troppo.
Credi che tutte queste persone che ho nominato non si corichino la notte arrovellandosi il cervello su che sarà di loro? E’ questa la vera fatica. non credi che scendano in strada pimpanti e pronti a spaventarti per esorcizzare i loro di timori?
Mi accorgo che avrei voluto parlare di tutt’altro. della tua esperienza in quel bosco per esempio, ma mi è uscito questo.. Non so, stasera mi sentivo più vicina a te in questo modo. Negli ultimi tempi ti sento più forte, magari è solo una sensazione. Avrei voluto esserci io in quel postaccio per dire NO al posto tuo. Lasciando per un’attimo la tua esperienza specifica, dire no a volte è dolorosissimo, ma è quella strada paziente di cui parla Neruda. La strada (forse) per una felicità ingannevole il meno possibile Ti leggo e ti sono vicina, con il pensiero.
Lea (il mio nome, è fasullo..)
Un’ultima cosa Kiara. La convinzione con cui esprimo i miei pensieri equivale forse al tuo inganno.. “sono questo? cosa vede la gente? siamo sicuri che io sia le mie parole?..” non è verità, non è certezza. Di quella purtroppo dovremo fare a meno. E’ solo un modo per stare sereni.
Ok! ho davvero finito.
Notte a tutti
Lea..ma tu pensi veramente che vivrai e vivremo…visto che usi il plurale solo per 50-60 anni?
La vita media arriva ben più in là! O consideri la piena maturità e la vecchiaia come se fossero già come la morte?
sinecramanet non riesco a capire come una persona che si definisce “sana”….entra nel sito….ignora un fatto così grave che ha colpito una persona speciale che mi sta a cuore. Non ho capito lea…cosa hia scritto…forse sei entrata in questo sito per fare la “signora che da consigli”…..o forse sei entrata qui per conoscere veramente il dolore di persone che non riescono a vivere da sani come dici tu
Ma poi seconte te vogliamo risposte dal papa……suol modo in cui è giusto vivere la vita…..la nostra maschera…la portiamo…proprio per pretteggerci da persone come te…ci fai rflettere su quale argomento? su quanto dura la vita? l’eternità?
sono frasi fatte le tue…..
Fagy…forse Lea non riesce pienamente a capire quello che proviamo noi…perchè lei è “sana” e ci tiene a dirlo!
Scusami Lea..non è quello che hai scritto..che alcune parti le condivido pure…ma è il modo…della serie…son sana e allora vi dico come dovete fare…mah…
Poi sta cosa che ognuno di noi si consoce perfettamente..questa secondo me è una grande cavolata! Se ognuno di noi si conoscesse perfettamente e non avesse ombre all’interno di se stessa….o magari segreti sepolti perchè fan troppo male ricordare….allora che senso avrebbe star male e farsi del male epr quelle cose di noi che non riusciamo a capire e a superare! Morale: parlo per me ma credo valga anche per gli altri: io non mi conosco…ogni giorno scopro cose di em che mi lasciano scioccata..modi di reagire ad esempio che non sono lineari…e mi chiedo perchè…e spesso non lo capisco se non dopo tanti tentativi e indagini interiori…se capissi certi comportamenti sbaglaiti non li avrei..ti pare?
Cara lea…questa frase che tu scrivi:
“Mi piacerebbe fare un discorso sensato ed esauriente, ma stasera so che non mi riuscirà. Allora prendi quelle poche cose che posso darti ora per riflettere insieme su alcune cose”
mi sembri presuntuosa sai…è come se sapessi tutto tu…ma magari son io che ho interpretato male…
e poi:
“Credi che tutte queste persone che ho nominato non si corichino la notte arrovellandosi il cervello su che sarà di loro? E’ questa la vera fatica. non credi che scendano in strada pimpanti e pronti a spaventarti per esorcizzare i loro di timori?”
Non credo proprio! Ognuno sembra curasi del suo piccolo orto e basta…anche io faccio così…certo mi preoccupa più coem mi sento e cosa mi fa star male oggi che l’interrogativo esistenziale sulla fine…ecc..ecc..
ho riletto quello che ho scritto e riletto lea….mi fa infuriare…..miss so tutto io….ma vattene
ciao rita
non lo so, ho come l’impressione che le obese, quelle che presentano tutti i sintomi del bed siano considerate un po’ di seconda categoria
perciò un commento del responsabile del sito e via
chi sei? come stai? cosa provi? come sei arrivata a capire che il cibo è diventato un problema?
niente, andiamo avanti l’argomento è un altro
niente, mangia meno, mettiti a dieta, che ci vuole?
mah, forse sono io che sto leggendo tra le righe del blog quelle paole che mi hanno sempre impedito di parlarne con gli altri
io non so darti indicazioni su come fare
però se vuoi parlare io ti leggerò
io anoressia forte ora ripreso 2kg mangio poko di giorno ma la sera mi koncedo anke la nutella ero un mostro non avevo kurve… ora peso forma son meglio
cara lea le tue paure sono pure le mie certo ripreso 2 kg a parte sara pure il ciklo ke aumetna fame ma certo la malattia rimane poi ora inverno quasi una gran malinkonia e la paura di tutti e di tutto ke persiste … ho preso un po di calcio e magnesio piu kalma ma il resto rimane stufa del korpo traumatizzato paralizzato immobile quando ti guardano
quando sei alla kassa di un supermerkato e la gente ti fissa tu li paralizzata ke non puoi guardare da un’altra parte ti senti fragile poi la gente ti sfotte e tu gia di tuo soffri e poi kosi ricevi il massimo del male certo ke si ha paura della gente perke tanta e’ vuota fa male ti distrugge ti uccide
quando sei sul bus e il korpo trema ad ogni strattone ed ad ogni kurva… perke almeno il mio e’ un trauma ke me l’ha fatto diventare kosi sei kome skiavo della malattia mentale lo sguardo fisso e sei diversa … la gente ke non sa kosa si prova non ti aiuta e non puo sapere…
la paura degli uomini, di soffrire di tutto ke brutto.. quando ti spekki e ti vedi un mostro a volte si a volte no dipende dalla mente ..
voi avete la patente auto? in sto stato difficile mettersi dietro…
bimbolina che vuol dire sto stato difficile mettersi dietro?
Cerca di sforzarti a scrivere meglio se riesci..nn si capisce 😉
Sineramente della gente sconosciuta che nel caso mi fissa…me ne frego! Per fortuna stare in mezzo alla gente non mi crea grossi problemi
Ciao Bimbolina,
il tuo messaggio mi ha fatto una tenerezza infinita. Non ti ho mai considerata, o almeno, non avevamo mai parlato, poi scrivo un post, sbuchi dal nulla e capisci al volo che le tue paure sono anche le mie. Grazie.
Intendevo 50, 60 anni da unire a quelli che alcuni di noi hanno già. Il giorno che mi sentissi dire “la vecchiaia è morte” mi strapperò la lingua da sola.
Per conoscere se stessi, intendo quando ti percepisci soffrire, o gioire. E’ una sensazione nella quale ti senti solo e la riconosci. Anch’io penso che non basti una vita per conoscersi, tante cose non ti capiteranno mai, e non saprai mai come avresti reagito. Forse però considero una forma di conoscenza sapere che certe cose non mi sono mai successe, perchè mi tutelo, agisco di conseguenza.
Di Kiara mi era rimasto il tentativo di suicidio, in quella stanza polverosa con la corda che pendeva. L’uomo del bosco forse centra con tutto questo. E io in chi vorrebbe togliersi la vita vedo il più grande interrogativo sulla vita stessa. Se vale la pena viverla, quanto dura, quanto si può sopportare. Il mio voleva essere un confronto ed uno scambio sincero, niente altro.
Mi ero ripromessa che al primo ‘vattene’ me ne sarei andata.
VALE sei entrata da poco nel blog, ma quello che fai è prezioso. Scrivendo quello che ti succede al centro potresti aiutare un sacco di persone a superare alcune paure che li trattengono dal muovere un primo passo verso la guarigione. Creare questo ponte lo trovo un gesto di grande maturità, davvero. Non mollare sei meravigliosa
Ciao
G.
in realtà è solo una questione di statistica. Non è che le persone che soffrono di BED siano considerate pazienti di seconda categoria, ma per motivi ancora misteriosi se ne vedono poche interagire sul blog.
Da qui discende il fatto che forse fanno fatica a riconoscersi nei discorsi della maggioranza (che soffre di altri disturbi) e che sicuramente le altre persone faticano a riconoscersi in loro.
Da qui la tua sensazione.
In realtà il BED è una patologia molto poco conosciuta anche se in realtà è la più diffusa nel gruppo dei DCA. E’ uscito recentemente un libro di Patrizia Todisco su questi argomenti e sulla terapia del BED e sta avendo un grande successo proprio perchè, anche in campo specialistico, se ne sa poco e se ne parla poco.
Quindi, se vuoi un consiglio, non ti arrendere e FATTI SENTIRE!
Sto cercando di riordinare un po’ i pensieri…
Bè, innanzi tutto ciao a tutte e scusate per il ritardo!!
Fagy, ti ringrazio per il modo in cui hai voluto prendere le mie difese, mi hai ricordato ancora una volta che mi vuoi bene e mi hai fatto sentire che mi sei sempre vicina!!
Però, credo che tu abbia frainteso ciò che ha scritto Lea e le sue intenzioni. Forse a volte ci sentiamo così tanto solidali le une con le altre e ci sentiamo così minacciate da coloro che “stanno bene” (e che crediamo non ci possano capire), che ci mettiamo subito sulla difensiva, senza sforzarci di andare oltre la nostra visione delle cose…
Quando ho letto ciò che ha scritto Lea, non ho visto ciò che hai visto tu.
Ero contenta di leggerla, contenta di conoscere il suo punto di vista delle cose perchè sto cercando di imparare ad allargare il più possibile il mio.
Ho avuto la sensazione che cercasse più volte di dire che lei non ha in mano la verità e non vuole dire come bisogna comportarsi perchè nemmeno lei lo sa.
Quando scrive:
“Il mio è un’interrogativo sai, nudo e crudo! non sto tentando di dirti come sarebbe giusto fare. vorrei davvero sapere cosa pensi tu, o chi vorrà rispondere. Io non ho la risposta, e neanche il Dottor Piccini. Neanche il ministro dell’istruzione Gelmini.. neanche il papa…”
Mi sembra dica chiaramente questo, che solo perchè lei non soffre dei nostri stessi disturbi, non vuol dire che abbia tutte le risposte, così come le altre persone che ha citato.
E quando leggo:
“Anche noi “sani” siamo costantemente chiamati a tenere a bada la paura, altimenti il mondo si paralizzerebbe. Mantenendo magari rapporti distaccati. compostezza, discrezione, cortesia, chiamala come preferisci. Maschere.”
Mi sembra che sia un dirci di non pensare che siamo solo noi ad aver paura ma che questa si può manifestare sotto diverse forme e, smascherandole, ci si potrebbe forse sentire più sicure di noi stesse e meno minacciate dagli altri (perche tutti hanno “Paura. Di non essere amati, di non essere accettati, di non “sfondare”, di non “esserci”, di rimanere indietro.”).
Mi colpisce molto la frase:
“Solo tu al mondo sei stata tu, nessun’altro. Questa sorta di solitudine interiore, per cui, alla fine della fiera, possono dirci e suggerirci di tutto, ma al varco combattiamo sempre soli, è una condizione con la quale ciascuno di noi è destinato a fare i conti.”
Sono d’accordissimo!!
Luna blu, secondo me Lea non voleva dire che noi conosciamo benissimo noi stess, ma che solo noi possiamo davvero capire cosa proviamo o come sentiamo gli avvenimenti che viviamo e, per quanto ci sforzassimo di raccontarlo nei dettagli, non ci sarebbe nessuno che potrebbe capirlo davvero, fino in fondo, perchè ognuno ha il proprio vissuto che condiziona i propri pensieri e il proprio modo di vedere le cose e non può, anche con tutta la buona volontà, prescindere da questo.
A me piacerebbe che Lea rimanesse con noi…
Lunedì sera ho parlato con i miei genitori, proprio non so dove abbia trovato il coraggio ma ho raccontato loro tutto, ma proprio TUTTO.
Gli ho parlato con il cuore in mano, spiegandogli che non era mia intenzione dare colpe e condanne ma solo capirsi, cercare di rimediare al dolore e provare a trovare un nuovo modo di dimostrarsi amore. Ho anche chiesto loro di cercare di starmi vicini e sostenermi nel mio percorso, anche se sarà una cosa nuova e quindi difficile per tutti.
Sono sicura di averli sconvolti (non è facile sentire la propria figlia che racconta di una vita di paura, sensi di colpa, vomito, tagli, bruciature, droghe e violenze) e sono contenta del modo in cui hanno reagito.
Ieri sono tornata dal mio psicologo che era felicissimo di questo mio passo ed è riuscito a darmi ancora più coraggio per andare avanti.
Credo di aver finalmente cambiato qualcosa di grosso nello schema malato, credo di aver dato un altro colpo per distruggere il circolo vizioso che mi improgionava (concedetemi di osare usare già l’imperfetto!).
La paura è grande, l’ignoto spaventa, ma mi faccio coraggio e continuo a ripetermi che nulla sarà peggio e più difficile di ciò che ho vissuto fin’ora…posso riuscire ad affrontarlo.
Devo usarlo, devo assolutamente usare tutto questo dolore…
Questi anni di indicibile sofferenza non devono andare persi, sarebbe ancora più dilaniante se non fossero serviti a niente.
Devo riuscire a far sì che la vita che ho vissuto fin’ora non sia stata inutile, altrimenti ci sarebbe da impazzire.
Dolore, riuscirò a darti un perchè.
Malattia, non ti voglio odiare, non ti voglio dimenticare, voglio imparare da te. Non sei stata solo cattiva, non mi hai fatto solo soffrire, mi hai fatto anche capire che qualcosa doveva cambiare, che stavo vivendo senza essere io.
Hai fatto sì che navigassi in acque fredde, buie e profonde e, così, mi hai donato la capacità di resistere al freddo e di apprezzare davvero il calore, di cercare la luce e di affinare la vista tanto da poter vedere anche quando di luce ce n’è proprio poca.
Non darò mai per scontate le cose belle, questo è sicuro, e lo devo solo a te.
Quindi in fondo ti ringrazio.
Ora però è giunto il momento di dirci addio, voglio andare avanti senza di te, voglio essere me.
Non più tua Chiara
ma si è vero sono stata molto impulsiva….fa parte di me…
mi dispiace per il vattene…..chiedo scusa a lea….sicuramente non ho capito….o voluton caire quello che ha scritto. Spesso la rabbia mi fa vedere e capire le frasi e i gesti delle altre persone intorno in modo un po distorto…..soprattutto quando penso che possano ferire a cui voglio bene.
In ogni caso non condivido parte di quello che ha scritto Lea….ma questi sono punti di vista.
cara Kiara, il post che hai scritto per rispondere a lea….mi conferma quando veramente sei speciale e unica….ti confronti….non parti in quarta come ho fatto io…..non giuduìichi
mi dispiace aver regito in modo così forte……qualche volta non ragiono.
Spero che lea possa capire e tornare fra noi……del resto chi sono io per dire vattene. In questi episodi…non mi amo proprio anzi….mi detesto …….mi ricordano quando…..rispondo subito male a mia mamma……perchè?
la prossima volta conterò fino a 100.
Credo che il mostro sia in aguato….ma conterò e respirerò per calmarmi…..
ho paura……che tu mi voglia bene….ecco qui la paura di non essere amati perchè ho fatto qualcosa che non andava bene……
come mi gestirò oggi?
non posso neppure tornare nella mia casetta….visto che c’è stata l’alluvione ela strada per arrivarci è saltata….
chiedo cmq scusa pubblicamente al mio modo barbaro di reagire.
un abbraccio Kiara…….
a presto
naturalmente nella fretta ho dimenticato mille parole o lettere…sono un disastro
Ciao fagy come stai?
Io così così…ma comunque nonostante una delusione ieri..che mi ha fatta star male…ho vinto lo stesso io…cmq il mostro mi avrebbe fatta stare ancora più male!
E tu come stai?
Io cmq su Lea non cambio idea…le persone non possono starci tutte simpatiche…mi ha dato fastidio l’elogio a bimbolina! forse l’ha elogiata proprio perchè è l’unica che non le ha dato contro… ma l’elogio mi sa di falso!
Ciao guerriere!! 😉
Cara Fagy, sono felice di ciò che hai scritto: quando si pensa di aver fatto qualcosa che vorremmo poi cambiare ci vuole tanto coraggio a tornare sui propri passi!! Cmq il mio obiettivo non era farti cambiare idea su Lea ma solo esprimere la mia opinione su ciò che lei aveva scritto senza ignorare i commenti che avevate lasciato voi…
In ogni caso amati sempre, anche quando sei impulsiva, anche quando fai cose che non vorresti fare, perchè c’è sempre un motivo alle nostre azioni e per capirlo credo che la cosa migliore sia sospendere il giudizio su noi stesse ed accogliere ciò che la parte che non vogliamo mai ascoltare ci vuole dire.
Sei meravigliosa Fagy, datti la possibilità di essere ciò che sei senza aver paura!
Lea, ti ringrazio per aver dedicato del tempo a riflettere su ciò che avevo scritto e a scrivermi i tuoi pensieri, ne sono stata super felice!!
Sai anche cosa mi ha colpito?
Il modo in cui hai reagito alle critiche (non proprio costruttive e interattive) che ti sono state fatte. Non hai voluto giustificarti a tutti i costi, non hai risposto male a nessuno e sei riuscita anche a cogliere ciò che c’era stato di positivo: ti sei lasciata intenerire da una frase sfuggente di una persona che aveva colto ciò che volevi dire…Io non ci sarei riuscita!!! Avrei cercato di spiegare a tutti i costi i miei pensieri senza riuscire a mantenere toni pacati…avrei reagito mossa dal timore che ho di non essere compresa, di essere schiacciata dagli altri.
Ti abbraccio.
Luna blu come sta? Hai pranzato? Com’è andata? Ti va di raccontare cosa ti ha deluso ieri?
Vi mando un bacio
P.S. Fagy, caspita, ci si mette pure l’alluvione a rompere le scatole!! Che pazienza che dobbiamo avere…risplendi tu al posto del sole che si è nascosto detro le nuovole!!!!
Fagy, ma stai scherzando? non devi chiedermi pubblicamente scusa, Andarmene è legato al fatto che ho paura di fare del male, proprio come è successo ieri, perchè non vivo la realtà della malattia e capirsi diventa difficile. Io non voglio aumentare l’ansia o il fastidio in chi ha già abbastanza motivi per soffrire. Senza rendermene conto potrei diventare maldestra nei discorsi o aggressiva, il problema è legato in parte forse anche a questo modo di comunicare (tramite blog appunto) che complica le cose.. Io cerco di conoscervi leggendo le vostre storie e credimi che da queste ho molto da imparare. Anch’io rispondo male spesso sai! non sono una santa, sono umana, come te, e a volte la gente mi fa “girar le palle”! proprio come ieri le ho fatte girare a te. Da parte mia potrei prometterti, se ci sarà occasione, di farmi conoscere un pò di più e di finirla con lo dispensar consigli.
Mi dispiace che ieri tu non sia potuta rientrare in casa causa allagamento, e spero si sistemeranno le cose al più presto.
Grazie dei tuoi messaggi, l’ho apprezzato molto
Lea
Grazie Kiara, mi hai quasi convinta ad aver fatto meno danni di quel che temevo. Sono contenta di sentire quello che racconti sul tuo percorso di guarigione, ti conosco meno di tutti qui, ma.. son contenta comunque!
Un abbraccio
Kiara, ho letto ora l’ultimo post, ti ringrazio, ma se tu non fossi intervenuta non credo che avrei riscritto sul blog, perchè come ho scritto sopra ho alcuni timori. In ogni caso grazie ancora
Forse son stata troppo drastica con Lea…in questi giorni son molto suscettibile…avete ragione..il blog non fa capire bene con che intenzioni si scrive…perdonatemi…
Scusa Kiara ma oggi non mi va di parlare di me…mi sento triste..ma cmq niente mostro…resisto così…trovo bella la solidarietà tra noi
un abbraccio grande a tutte…anche a Lea 😉
Oh Luna blu mi scaldi il cuore!! Sei splendida.
E’ vero è bella la solidarietà tra noi…
Ti voglio un sacco di bene,
ti abbraccio ancora più forte del solito.
Ciao a tutte,ieri non sono entrata per niente in questo blog,tutta la giornata è stata frenetica.
Ho letto ora tutto quello k avete scritto fino a poco fa e vorrei dire ank’io la mia se possibile.
Kiara credo k tu abbia fatto una cosa stupenda confidandoti con i tuoi genitori,sicuramente sarà stato difficile ma credo k siamo tutte fiere di te perkè questo è un grande passo avanti.
Inoltre non credo k Lea abbia detto quelle cose con cattiveria o presunzione,all’inizio ank’io sono rimasta un pò male di alcune cose dette,ma poi ho riletto ed ho capito una cosa…E’ bello k anke le persone “sane” si interessino a problemi di questo tipo,magari loro possono prendere le brutte esperienze di noi altri e non cadere anke loro in certi dolori,in più credo sia costruttivo vedere il modo di pensare di qualcuno k tutto questo male non sa come esploda dentro di noi per farci diventare ciò k siamo,con le nostre paure…
dr.Piccini
quello che mi impedisce di parlare è la vergogna
di quello che sono diventata
di come lo sono diventata
di quella corazza di grasso che mi sono tessuta intorno
che doveva proteggermi da tutto e da tutti e invece mi soffoca
mi isola
la corazza mi è servita per fare la donna forte
con me stessa e con gli altri
e adesso come faccio a dire che non è vero niente, che ho bisogno di aiuto?
le persone che sono intorno si aspettano da me che sia io ad aiutare
o perlomeno che io non crei problemi
ho paura di chiamare aiuto e di ricevere solo indifferenza
G…ho letto velocemente quello che hai scritto…e velocemente ti rispondo…non perchè il tuo dolore non meriti una risposta ragionata ma perchè i miei pensieri arrivano di getto in questo momento e chiedono di essere scritti altrettanto velocemente….quindi spero non fraintederai le mie parole….
Non aspettarti mai nulla dagli altri così non rimarrai delusa e non ti creerai false illusioni…ti chiedi come fare a dire che non è vero niente…..a parole,semplicemente a parole,da quel momento in poi prendi qualcosa anche per te stessa invece di dare sempre agli altri….riprendi in mano la tua vita perchè non è giusto che tu ti sia portatrice di tanto dolore solo perchè hai dovuto dare senza mai ricevere…Il mio “semplicemente a parole” non vuol dire che reputi tutto così facile…no mai,anzi è difficilissimo trovare il coraggio per dare voce a quello che abbiamo dentro soprattutto quando tutti ci credono in un modo….mentre quella che vedono è solo la maschera che serve per difenderci……ma credo che sia altrettanto difficile se non impossibile continuare ad andare avanti a mentire a noi stessi….e se sei stanca di una situazione del genere….tra le due cose,sceegli quella che potrebbe farti iniziare a vivere la tua vita…..Smile!! 🙂
eccomi qua.Sono a casa di un amica…dopo una giornata lunga….
purtroppo non sono stata bene……il mostro mi ha colpito in pieno…..ma non mi ha affondato……e credo che non permetterò di distruggermi.
Per fortuna a casa mia era tutto ok..anche la tartaruga era viva……..ma a 700 mt in linea d’area c’er disperazione, fango e acqua….c’è bisogno di abiti per gli sfollati…..ho pensato di dare ivestiti del mio papà….e si è morto da due anni e mezzo ….ma li conservo non voglio buttarli….li tengo in anta del mio armadio…ogni tanto li lavo…..quanto mi manca….george…così chiamavo il papà…chissà come saremmo ora qui con te…sicuramente non così lontani gli uni dagli altri….una famiglia rovinata.
L’unica cosa che vorrei…e trovare un po di luce …negli occhi di mamma…sono bui…..senza espressione….tristi e disperati……
anch’io certi momenti mi dispero in silenzio…..e il mostro attacca…..nuota fra le mie emozioni.
Sono contenta che ci siamo chiarite…..per me il blog….è importante….mi aiuta…a vivere.
ora sono un po stanca…vado a dormire…
Notte Kiara……un abbraccio
notte a tutti……
e un buone vacanze a luna blu
Ciao Luna Blu.
non preoccuparti. Quando si creano delle tensioni la colpa non è mai da una parte sola. Non ti avevo mai scritto, non ti ho conosciuta. Se le persone non si avvicinano il terreno diventa fertile per ogni sorta di malintesi. Ma ti prego parla a Kiara della delusione cui accennava, altrimenti mi fai sentire a disagio. Questo spazio è soprattutto tuo, perchè tu ne hai più bisogno di me, e se in qualche modo ti ho rattristata giuro che mi taglio le mani! (dopo essermi strappata la lingua.. una cosa per volta!)
So che sei in partenza per un viaggio, e che se non sbaglio andrai in Africa.
Io sono rientrata da poco.. Abbiamo percorso gli Stati Uniti in macchina.
16 giorni di pura follia..
15 persone che non conoscevo, e ora siamo come fratelli.. No dai, non esageriamo! però la sera del rientro la mail era già intasata di messaggi malinconici.. Questo è bello.
Non so se farai una vacanza stile “sole e relax” o altro.
In ogni caso ti auguro di vivere una bella esperienza e di immagazzinare quante più energie sarà possibile.
Con affetto
Lea
Ho scordato di ringraziare Cly per il suo intervento. Grazie davvero.
Avevo messo “sani” tra virgolette proprio per sottolineare il fatto che nessuno può definirsi sano con buon margine di certezza.
Colgo l’occasione anche per salutare London, Magnu e tante altre che non abbiamo più sentito.
CIAO LUNA, CI MANCHI
A Luna un saluto particolare. Io voglio sperare Luna, che la tua assenza sia dovuta al tentativo di immergerti completamente in una nuova vita, fatta di energia e tanti progetti. Non ti leggo qui e ti immagino a casa alla tua scrivania, o fuori con gli amici. Non nego che a volte la cosa mi solleva, non solo nel tuo caso, ma anche per molte che non scrivono più. Se essere contenta o no di questo, se invece chi non scrive più lo facesse perchè travolto e sepolto da un’ondata di disperazione, a loro è rivolto il mio pensiero e tutto il mio sostegno. Per poco che sia.
Lea
Fagy,
ho letto ora. Ti assicuro che succedesse domani o dopo domani me ne andrei ancora io, per gli stessi motivi che ho ripetuto a Luna blu. Mi hai fatto salire le lacrime. Il giorno che venisse a mancare uno dei miei genitori. Non posso neanche immaginarlo.
Ti abbraccio fortissimo
Ehi…buongiorno a tutte!
Ke traguardi..ieri sera cena fuori…è andato tutto bene….invece di concentrarmi sulla quantità di cibo mi concentro sulla qualità..sul gusto…sul masticare lentamente…ma più importante…sulla persona dall’altra parte del tavolo che amo tanto…
E anche oggi posso dire: ho vinto io…
La delusione di ieri è già passata..sepolta dai pensieri positivi della mia prossimissima partenza! Vado a vedere i leoni! Ihhhh….son contenta oggi! Anche per il mostro che stò sconfiggendo!
Un abbraccio Fagy…
Grazie Lea per le tue parole…vi voglio bene a tutte!
ciao e buongiorno a tutti
dopo una notte di sonno profondo……e una bella corsa per la città di 12 km….mi sento meglio….mi sento bene qui fra di voi…mi sento amata e accettata per quello che sono…..
siete sempre nei miei pensieri
buona giornata……
luna blu…salutami i leoni……
kiara….tvbttttt
super freddie….un abbraccio
hai ragione Gabriele
devo parlare
non posso pretendere che gli altri capiscano se sto in silenzio
poi vedremo che cosa succede
magari un po’ di rumore risveglia l’attenzione di chi vede ma non guarda
e cmq poi io per prima non potrò più tornare indietro
grazie per avermi parlato
sei uno sconosciuto e mi hai dedicato tempo e pensieri
per me è tanto
Dai G. prova a lasciarti un pò andare.
Qui sei al sicuro.
Sei un’anima che incontra altre anime di naviganti nel mare della rete.
Chi è qui ha superato il muro della vergogna.
Qui non hai bisogno di fingere di essere quello che non sei…
Ciao G…”poi vedremo che succede”….esatto,a quello ci penserai a tempo debito.
Qui troverai persone che cercheranno di capire le tue parole,di sentire il tuo dolore e di comprendere i tuoi pensieri…qui troverai delle belle persone che non ti giudicheranno e non ti faranno del male…..persone che non ti faranno sentire sola..quindi,come detto anche dal Dott. Piccini,lasciati andare senza vergogna…un abbraccio.
non so quanti anni hai Gabriele ma probabilmente sei un ragazzo
io invece sono una donna, una donna adulta
e per donna intendo essere umano di genere femminile
perchè per il resto sentirmi donna nel senso bello e pieno della parola non so se mi sia mai capitato
nel senso pieno della parola
senza guardare con un po’ di diffidenza alle attenzioni di un uomo (possibile che….proprio io…..io non sono….)
avere un rapporto di coppia vero, appagante pur nelle inevitabili difficoltà della vita in comune
essere madre e guardare ai propri figli con un po’ di serenità senza le tensioni e le paure lasciate da esperienze di maternità…
Ciao G…ho 30 anni,mi sfugge qualcosa del tuo mgs ma qualcosa riesco a cogliere…e se ti chiedi “possibile che….proprio….io non sono…” penso di recepire la sensazione che provi….forse la stessa che ho avuto io scrivendo un msg pochi minuti fa.. “possibile che proprio io….abbia bisogno d’aiuto” … se mi rispondo di SI,inevitabilmente ammetto chè è possibile.Paurosamente possibile.
Anche a me è capitato di non sentirmi uomo nel senso bello e pieno della parola.
Anch’io ho avuto la mia corazza di grasso…corazza che è servita solo a farmi sentire schifoso…ma non ad esserlo!!Alla fine l’ho voluta cmq togliere!!!
anch’io avevo cominciato a toglierla e mi sentivo molto più leggera dentro che fuori
vivevo leggera
ciao Gabriele
sono andata a leggere il tuo messaggio
ti credevo uno che è arrivato che ha risolto e invece hai bisogno d’aiuto
anche tu come me
solo un consiglio, si un consiglio da una che farebbe meglio a consigliare se stessa
incomincia un percorso solo se sei fermamente convinto di portarlo avanti
non permettere che niente ti distragga e ti porti via dal tuo cammino
io ho interrotto la psicoterapia per usare quel tempo per una perosna che ne aveva , ne ha bisogno. ho deciso così, d’impulso, senza nemmeneo cercare alternative
non so se questo c’entra con le mie regressioni ma il dubbio ce l’ho
ti auguro una buona serata
Davvero credevi risolto tutto? Ho dato questa impressione di me?
Grazie per il consiglio…ho preso l’impegno con me stesso di andare a questo primo appuntamento,almeno per capire se è questa la strada che dovrò seguire oppure no…ma se non faccio questo passo non posso scavare dentro di me,non è detto che mi serva oppure si,solo provandoci lo scoprirò!
Voglio fare un’altra cosa,sempre per me stesso ma anche per rispetto di chi fa questo lavoro con il cuore…non partirò prevenuto,non starò sulla difensiva ma cercherò di cogliere quante più informazioni possibili dall’incontro.Come reagirò,come mi sentirò in quel momento,quanto e cosa riuscirò a raccontare di me….Questo passo l’ho fatto..Ci penserò martedì!!Buona serata anche a te.
si mi hai dato quell’impressione
perchè hai parlato della corazza al passato e sei stato così fermo e deciso nel dire la tua volontà di toglierla!
vorrei avere anch’io un progetto su di me, fare qualcosa di importante per me, ma non è mai il momento c’è sempre qualche altra cosa di cui occuparsi o preoccuparsi
o forse non voglio arrivare fino in fondo
già una volta non l’ho fatto, chi mi dice che non sono scappata?
ciao Gabriele
G….prendii cura di te…rpima lo fai meglio è…altrimenti si finisce nel fondo ….e risalire è dura.
Vorrei essere ancora ad aprile quando ho fatto due mesi in equilibrio…..stavo proprio bene….ma non posso vivere di rimpianti…..voglio andare avanti….e riiniziare…e se cado riinizio…..prima o poi non cadrò….e imparerò a stare in piedi
Lo voglio per me, sono stanca di soffrire……di star male, di far soffrire le persone a cui tengo….che scaccio via perchè semplicemente mi amano.
al meno ci provo e non voglio rimandere
Dai provaci anche atu
Una corazza che forse è il caso di non togliere,le persone sono cattive e pronte a farti del male.Ieri ho fatto un passo in avanti ma sono ancora in tempo a tornare indietro,fregarmente di tutto e di tutti,non devo giustificarmii ma rendere conto solo a me stesso.
certo che le persone sono cattive Gabriele
certo che sono pronte a farti del male
ma per la mia esperienza la corazza serve solo a dissimulare il dolore a nasconderlo
mangiare serve ad avere l’illusione di riempire vuoti che invece rimangono
per il resto la sofferenza è la stessa
quindi vale la pena continuare a farci del male facendo pagare al nostro corpo per i nostri disagi arrivando poi ad odiarlo?
è una risposta e una domanda
ciao fagy
non avevo mai seguito il blog prima d’ora
di te ho letto solo il tuo msg sui vestiti di tuo padre, sulla mancanza di lui, sul dolore di tua madre e poi del tuo desiderio di guarire, di stare bene
ok dai farò qualcosa anch’io
intanto sto scrivendo e non è poco per me
G..non voglio far pagare al mio corpo i miei disagi perchè non ne vale la pena.Solo che a volte rimango un pò sorpreso dalle altre persone,tutto qui. ;-(
G,
grazie per le tue parole, solo faccio fatica a collegarmi e venire a sfogarmi qui … preferisco il frigorifero … non so, non sono pronta per il gruppo …
prova qualche volta rita…..ti farà bene vedrai
rita
nella vita di tutti i giorni io parlo con tutti e senza difficoltà
non dei miei pensieri oscuri però
allora c’è un muro, un ostacolo che me li inchioda dentro
e il frigorifero è la soluzione più immediata
ma l’appagamento dura poco , la coscienza della debolezza,
dell’incapacità di dire no, la vergogna per l’aspetto fisico che
dice quello che si vorrebbe nascondere o negare, quelli crescono
crescono crescono……
ti ho detto qualcosa di me
se vuoi rispondimi anche solo per dirmi se ti ritrovi un po’ nelle mie parole
mi ricordo che avevi fatto una domanda precisa: adesso cosa faccio?
forse confrontarti con altre persone ti aiuterà a trovare la tua strada
ciao