La dieta è causa di DCA?
Attualmente, nella popolazione italiana, la frequenza delle pratiche dimagranti ha assunto proporzioni allarmanti: al punto che è difficile trovare qualcuno, tra le donne, ma sempre più anche tra gli uomini, che possa effettivamente dire di non aver mai fatto una dieta dimagrante.
E’ anche vero che, soprattutto tra le donne, molte persone vivono quasi costantemente alternando periodi di dieta, talvolta molto restrittiva, e periodi di alimentazione normale.
Perciò, visto che tanti individui si sottopongono a diete restrittive, perché solo un 5% della popolazione soffre di un DCA clinicamente evidente?
La risposta è che la dieta, da sola, non basta a causare un DCA.
Perché si sviluppi un CA, infatti, è necessaria la concorrenza di più fattori predisponenti. Fattori di tipo biologico, di tipo sociale e di tipo familiare.
E’ necessari, cioè, che vi sia uno stato di vulnerabilità psicologica, che farà sì che soltanto certi individui, ovvero quelli che hanno determinate caratteristiche psicologiche, siano realmente a rischio di sviluppare un DCA. Disturbo che, proprio a seconda delle caratteristiche di personalità del soggetto, potrà essere di un tipo piuttosto che di un altro.
Tuttavia è stato dimostrato, fin dagli anni ’60, che una dieta restrittiva che porti ad una perdita del 25% del peso corporeo in pochi mesi, è in grado di indurre, in volontari sani di sesso maschile, tutte quelle modificazioni fisiologiche e comportamentali che ritroviamo identiche nei DCA.