In queste pagine troverete una serie di risorse utili a chi soffre di Obesità.

Il paradosso alimentare in cui viviamo immersi fa sì che, mentre un cinquanta per cento della popolazione del pianeta convive ancora con gradi variabili di fame, nell’altra metà si alternino patologie del comportamento alimentare dei più vari tipi.

La più diffusa tra queste patologie è l’obesità.

Da dove deriva l’obesità?

Bisogna capire che alle origini dell’umanità, e per gran parte della storia dell’uomo, i pasti erano un evento casuale e irregolare. La specie umana si è evoluta così in un mondo dove la disponibilità di cibo non era mai certa e per sopravvivere ha dovuto imparare ad accumulare riserve energetiche per i momenti di fame futura.

Nell’uomo, come del resto in tutte le specie animali, il grasso è l’organo deputato a svolgere questo compito.

La capacità di accumulare grasso è dunque fondamentale per la vita, particolarmente se una persona vive in un luogo e/o in una condizione dove l’approvvigionamento di cibo non è garantito.

Quando però una persona vive in un luogo dove l’approvvigionamento di cibo è addirittura eccessivo rispetto alle sue necessità e ne abusa, alimentandosi in maniera eccedente ai suoi fabbisogni, ecco che si verifica il fenomeno dell’obesità.

Scarica un libretto_informativo sull’obesità

Pertanto, chi è che dovrebbe essere definito obeso? Viene definita obesa una persona il cui indice di massa corporea è superiore a 30.

Scarica la tabella degli indici di massa corporea

Una persona con un indice di massa corporea compreso tra 25 e 30 viene definita in sovrappeso.

Una persona con un indice di massa corporea superiore a 40 viene definito affetto da obesità morbigena ad alto rischio di complicanze mediche.

Ma quali sono i rischi dell’obesità?

I rischi che corre una persona obesa consistono in una serie di malattie che si è visto essere più frequentemente correlate all’obesità e tanto più probabili quanto più grave è il livello di obesità presentato da un individuo.

Queste malattie sono: diabete, calcolosi biliare, insufficienza respiratoria, apnee notturne, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, artrosi della colonna vertebrale e degli arti inferiori, gotta, anomalie della fertilità, cancro.

Lo stato di obesità costituisce inoltre un fattore di rischio specifico per gli incidenti anestesiologici, nel caso in cui occorra sottoporsi ad una anestesia generale per affrontare un intervento chirurgico.

Eâ stato sltresì dimostrato che questi rischi possono essere grandemente ridimensionati tenendo sotto controllo alcuni parametri di cui paradossalmente il peso sarà quello meno influente.

Come correre ai ripari.

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Recenti ricerche hanno dimostrato che una perdita del 10% del peso iniziale, oltre che essere un risultato facile da raggiungere e da mantenere nel tempo è già un fattore sufficiente per ridurre del 20% la mortalità totale per obesità, ridurre del 40% la mortalità legata all’aumentato rischio di cancro legato all’obesità, ridurre del 30% la mortalità legata al diabete, etc.

Per ridurre l’indice di rischio patologico legato all’obesità, la circonferenza del giro-vita dovrebbe essere mantenuta inferiore a 88 cm. per le done e a 102 cm. per gli uomini.

La perdita di peso sarà pertanto altamente consigliabile in tutti quei casi in cui:

* il valore di IMC-BMI è superiore a 30

* il valore di IMC-BMI è compreso tra 25 e 30, ma la circonferenza del giro-vita è superiore a 88 cm. per la donna o a 102 cm. per l’uomo

* esistono delle condizioni patologiche legate all’obesità
(respiratorie, cardiovalscolari, diabete, etc) già in atto.

In tutti questi casi, seguendo un programma di controllo del peso oggi disponibile in molti centri ospedalieri italiani, è possibile ridurre significativamente il rischio patologico legato alla condizione di obesità pure senza sottoporsi a diete massacranti o incongrue.

Teniamo presente infine, che una percentuale significativa (fino al 30%) di grandi obesi soffre di un Binge Eating Disorder.

Se questo è il vostro caso, la prima cosa da farsi è compilare subito il Test BETQ Revised.

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