Quando c’è indicazioni al Ricovero Ospedaliero nei Disturbi Alimentari?

La cura dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) – come anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating disorder – dovrebbe idealmente avvenire a livello ambulatoriale, ovvero senza ricovero, soprattutto quando:

  • La perdita di peso non è eccessiva

  • Non sono presenti gravi complicanze mediche

  • Il paziente è motivato al cambiamento

  • L’ambiente familiare è sufficientemente stabile e di supporto

Tuttavia, ci sono situazioni in cui indicazioni al ricovero in una struttura ospedaliera specializzata nei DCA diventa non solo consigliabile, ma necessario per la sicurezza e la salute del paziente.


Indicazioni per il ricovero ospedaliero nei DCA

Le principali indicazioni cliniche al ricovero ospedaliero sono:

1. Perdita di peso severa (BMI < 16)

Una grave e/o inarrestabile perdita di peso, con un Indice di Massa Corporea (BMI) inferiore a 16, rappresenta un segnale di allarme medico urgente. Il rischio per la salute fisica diventa elevato, con possibili danni a cuore, reni, ossa e altri organi.

2. Complicanze mediche acute

La presenza di alterazioni come:

  • Ipopotassiemia (basso livello di potassio nel sangue)

  • Scompensi elettrolitici

  • Alterazioni del ritmo cardiaco

  • Altri problemi organici non gestibili ambulatorialmente

richiede un monitoraggio medico intensivo e un intervento ospedaliero immediato.

3. Disturbi psicologici o comportamentali gravi

In alcuni casi, i sintomi psichici sono talmente gravi da interferire con la vita quotidiana o con l’aderenza alla terapia (es. ideazione suicidaria, auto-lesionismo, rifiuto persistente dell’alimentazione).
Il ricovero consente di lavorare in un ambiente protetto, dove si può intervenire con maggiore intensità e continuità.

4. Fallimento del trattamento ambulatoriale

Se, dopo 3–6 mesi di terapia ambulatoriale ben condotta, non si osservano miglioramenti clinici, è indicato un passaggio al ricovero per riformulare il piano terapeutico e interrompere eventuali circoli viziosi.

5. Gravi difficoltà familiari

Quando il contesto familiare è fortemente conflittuale, disfunzionale o non collaborante, il ricovero può servire a:

  • Tutela della salute del paziente e della famiglia

  • Creare una separazione temporanea utile per abbassare la tensione

  • Lavorare in modo mirato su dinamiche familiari in un setting neutro


Conclusione

Il ricovero ospedaliero per i disturbi alimentari non è un fallimento, ma una risorsa terapeutica indispensabile in presenza di condizioni critiche. Riconoscere quando è necessario permette di intervenire tempestivamente, proteggere la salute fisica e psicologica del paziente, e aumentare le possibilità di guarigione.

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