Vomito Autoindotto: Una Pratica Pericolosa per Controllare il Peso
Tra le pratiche messe in atto da chi soffre di disturbi del comportamento alimentare (DCA), il vomito autoindotto è una delle più comuni e pericolose.
Viene usato come metodo per limitare l’assorbimento calorico, soprattutto dopo abbuffate o pasti considerati “eccessivi”.
Vomito e DCA: quando si manifesta?
Il vomito autoindotto è una condotta frequente in diverse forme di DCA:
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Presente nella maggior parte dei pazienti con Bulimia Nervosa
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Frequente anche nell’Anoressia Nervosa di tipo purgativo (circa il 50%)
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Assente o raro nei pazienti con Binge Eating Disorder (BED)
Il vomito come strategia illusoria per il controllo del peso
Molti pazienti sono convinti che il vomito elimini quasi tutte le calorie ingerite.
In realtà, studi clinici (Pittsburgh, USA) dimostrano che il vomito consente di eliminare solo circa il 50% delle calorie assunte.
👉 Esempio: se una persona consuma 3000 kcal in un’abbuffata, anche dopo il vomito, ne resteranno almeno 1500 kcal assorbite, ovvero più di un pasto abbondante.
Tecniche usate per indursi il vomito
Le modalità con cui viene provocato sono molteplici:
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Stimolazione meccanica dell’ugola o della gola (con dita, posate, spazzolini, bacchette, ecc.)
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Ingestione di grandi quantità di acqua o bevande gassate
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Compressione addominale manuale o con oggetti
Un comportamento che alimenta il disturbo
Il vomito autoindotto, oltre a non essere efficace, peggiora drasticamente il comportamento alimentare:
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Aumenta la frequenza delle abbuffate, creando un circolo vizioso
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Illude di poter “mangiare tutto senza ingrassare”
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Ha un effetto ansiolitico temporaneo, che rinforza l’abitudine
👉 In poche parole: più si vomita, più si tende ad abbuffarsi.
Le conseguenze mediche del vomito autoindotto
Oltre al rischio psicologico, il vomito comporta gravi complicazioni fisiche:
Complicazioni a breve e lungo termine
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Erosione dello smalto dentale e danni permanenti ai denti
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Gastriti e infiammazioni croniche dello stomaco
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Laringiti acide e danni alla voce
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Rigonfiamenti dolorosi delle ghiandole salivari (guance gonfie effetto “scoiattolo”)
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Squilibri elettrolitici pericolosi (sodio, potassio)
Rischi estremi
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Rottura dell’esofago a causa di sforzi eccessivi
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Emorragie potenzialmente fatali
Conclusione
Il vomito autoindotto non è un metodo efficace né sicuro per controllare il peso.
Al contrario, aggrava il disturbo alimentare, espone a seri rischi medici e crea una dipendenza psicologica difficile da interrompere.
L’unica via sicura è quella del supporto terapeutico, per uscire dal circolo vizioso delle abbuffate e dei comportamenti compensatori.