Famiglia e Problemi Familiari: Quanto Influisce l’Ambiente Familiare?
Per decenni, i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono stati considerati da molti studiosi come il risultato diretto di famiglia e problemi familiari. Una parte consistente della letteratura clinica si è concentrata sui cosiddetti fattori familiari predisponenti, indagando il ruolo del contesto in cui il paziente cresce.
Oggi, tuttavia, è noto che i DCA hanno origini multifattoriali: influenze genetiche, psicologiche, culturali e familiari concorrono insieme a determinarne l’insorgenza.
I fattori familiari non sono l’unica causa
Oggi, anche i clinici che in passato sostenevano fortemente l’origine familiare dei DCA adottano una posizione più equilibrata, riconoscendo che:
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La famiglia può contribuire a creare una vulnerabilità psicologica
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Ma non è l’unica responsabile della comparsa del disturbo
Comportamenti e dinamiche frequenti nelle famiglie di pazienti con DCA
Sebbene non si possa parlare di “famiglie disfunzionali” in senso assoluto, alcune caratteristiche ricorrono frequentemente nei nuclei familiari di pazienti affetti da DCA:
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Comunicazione poco chiara o conflittuale
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Difficoltà nell’esprimere o riconoscere le emozioni
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Ossessione condivisa per il peso e l’aspetto fisico
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Presenza di altri disturbi psicologici nei familiari (ansia, depressione, dipendenze, altri DCA)
Famiglia e trasmissione del senso di sé
Una famiglia è considerata fattore di rischio quando non è in grado di trasmettere al bambino o adolescente:
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Una visione realistica e accettata del corpo
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Un senso chiaro di identità personale
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Autostima e fiducia nelle proprie capacità
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Consapevolezza emotiva
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Strategie efficaci per gestire impulsi, emozioni e desideri
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Confini chiari tra sé e il mondo esterno
Senza queste risorse interne, una persona può crescere con un senso di insicurezza, inadeguatezza e fragilità emotiva, che aumenta la probabilità di sviluppare disturbi psicologici, compresi i DCA.
Quando è utile il coinvolgimento della famiglia in terapia?
L’implicazione clinica di queste osservazioni è importante: per i pazienti minorenni, o per coloro che vivono ancora nel nucleo familiare d’origine, è fortemente consigliata una consulenza familiare come parte del trattamento.
L’obiettivo non è quello di “dare la colpa” alla famiglia, ma di:
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Migliorare la comunicazione
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Offrire un supporto educativo e relazionale
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Favorire un ambiente terapeutico più efficace per il paziente