La chirurgia bariatrica
La chirurgia bariatrica rappresenta una delle soluzioni più efficaci per il trattamento dell’obesità patologica che non risponde ai trattamenti tradizionali. Promette benefici significativi sulla perdita di peso e sulla riduzione delle comorbidità quali diabete, ipertensione e apnea notturna. Tuttavia, si tratta di un intervento chirurgico complesso che comporta diversi rischi e non è adatto a tutti i pazienti.
La corretta selezione dei candidati è un elemento chiave per il successo della procedura e per la prevenzione di complicanze a lungo termine. In questo articolo analizzeremo i rischi associati alla terapia bariatrica, le sfide nella scelta dei pazienti e le possibili complicazioni post-operatorie.
Non tutti i pazienti obesi sono idonei per la chirurgia bariatrica. La selezione viene effettuata in base a criteri ben definiti, come:
- Indice di Massa Corporea (BMI): Generalmente, la chirurgia è raccomandata per pazienti con un IMC superiore a 40 o superiore a 35 se accompagnato da gravi patologie correlate all’obesità.
- Condizioni di salute preesistenti: Alcune malattie croniche possono rendere l’intervento più rischioso o meno efficace. Ad esempio, pazienti con disturbi cardiaci severi, insufficienza renale o problemi epatici avanzati potrebbero non essere buoni candidati.
- Stabilità psicologica: L’obesità spesso è legata a disturbi dell’alimentazione o problemi psicologici. I pazienti con depressione grave, disturbi d’ansia non trattati o disturbi alimentari attivi potrebbero non essere idonei, a meno che non vengano supportati con un adeguato percorso psicologico pre-operatorio.
- Capacità di seguire le linee guida post-operatorie: La chirurgia bariatrica richiede un impegno a lungo termine per adottare nuove abitudini alimentari e uno stile di vita più sano. Pazienti che non sono disposti o in grado di seguire queste indicazioni rischiano di non ottenere risultati soddisfacenti o di sviluppare complicanze.
Uno dei problemi più comuni nella selezione dei pazienti consiste nel sottovalutare gli aspetti psicologici ed emotivi. Alcuni pazienti vedono la chirurgia come una soluzione “magica” alla loro condizione senza comprendere che richiede un cambiamento radicale nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo. Questo può portare a risultati deludenti o addirittura a problemi più gravi nel lungo periodo.
Fatte salve le eventuali complicanze chirurgiche immediate, anche quando l’intervento è tecnicamente riuscito, i pazienti possono dover affrontare problemi quali:
- Deficienze nutrizionali, in quanto il ridotto assorbimento di nutrienti può portare a carenze di ferro, calcio, vitamina B12 e altri elementi essenziali
- Dumping syndrome, derivante dal fatto che in certi casi il cibo passa troppo velocemente dallo stomaco all’intestino, causando sintomi come nausea e debolezza
- Reflusso gastroesofageo, causato dall’alterazione del transito alimentare che porta alcuni pazienti a sviluppare un aumento del reflusso acido
- Disbiosi intestinali, causate dalla profonda alterazione del transito degli alimenti nel tubo gastrointestinale che si verifica in alcuni interventi
E infine, la drastica perdita di peso può avere un impatto significativo sulla salute mentale consistenti in depressione e ansia, derivante dal fatto che alcuni pazienti si trovano a lottare con emozioni negative, specialmente se la perdita di peso non porta il miglioramento emotivo sperato. O ancora, nello sviluppo di disturbi dell’alimentazione anche in pazienti che ne erano privi, in quanto il cambiamento nelle abitudini alimentari può portare a comportamenti alimentari disfunzionali.
Quindi, la chirurgia bariatrica può offrire benefici significativi, ma non è una scelta da prendere alla leggera. La corretta selezione del paziente è fondamentale per minimizzare i rischi e garantire il successo dell’intervento. È essenziale che chiunque stia considerando questa opzione si informi adeguatamente, discuta con il proprio medico e sia consapevole delle sfide fisiche e psicologiche che dovrà affrontare.