Contiene tutti i post che riguardano l’obesità

Terapia personalizzata dell’obesità

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Facendo seguito al post sui fenotipi dell’obesità, vediamo come utilizzare tale teoria a fini terapeutici.
1. I pazienti con un cervello affamato (che presentano cioè una sazietà anormale), e che necessitano di più calorie a ogni pasto per raggiungere la sazietà, possono trarre il massimo beneficio dalla limitazione della frequenza dei pasti (as es. Digiuno Intermittente) e dalla diminuzione della loro densità energetica per ridurre l’apporto calorico. Una dieta ipocalorica ricca in fibre alimentari alternata a un protocollo di IF è associata a un miglioramento della sensazione di appetito, a una maggiore sazietà e a una compliance più prolungata.
2. I pazienti con un intestino affamato (sazietà normale associata a svuotamento gastrico accelerato), a causa di concentrazioni postprandiali più basse di GLP-1, possono trarre beneficio da una dieta ad alto contenuto proteico con precarichi proteici per migliorare il GLP-1. Le diete ad alto contenuto proteico hanno determinato una perdita di peso e un miglioramento della sazietà anche con un follow-up a lungo termine. Inoltre, è stato dimostrato che i precarichi proteici rallentano lo svuotamento gastrico in partecipanti sani e in pazienti con diabete di tipo 2 con concentrazioni di GLP-1 postprandiali più elevate. Questi sono anche i pazienti nei quali gli analoghi del GLP-1 hanno dimostrato la maggiore efficacia.
3. I pazienti con il fenotipo della fame emotiva possono trarre i maggiori benefici da un intervento psicoterapeutico comportamentale strutturato per la definizione degli obiettivi, l’automonitoraggio e il controllo degli stimoli. Inoltre, è stato dimostrato che gli approcci basati sulla mindfulness riducono l’alimentazione emotiva e aiutano ad aumentare l’autoconsapevolezza.
4. Un basso dispendio energetico facilita l’aumento di peso promuovendo un bilancio energetico positivo. La riduzione del tasso metabolico sarebbe l’aspetto critico da affrontare nei soggetti “a combustione lenta”. È stata riscontrata un’eccellente relazione dose-risposta tra l’allenamento di resistenza e l’ipertrofia muscolare. Inoltre, in questi casi si è visto che diete a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto proteico hanno migliorato la forza e le dimensioni dei muscoli aumentando il dispendio energetico. Laddove sia presente una malattia metabolica, la terapia di quest‘ultima diviene ovviamente prioritaria.
Questo almeno è cio che si può dire per certo – ad oggi – sulla base dei dati disponibili.

Gli obesi non sono tutti uguali

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Vi siete mai chiesti come mai vi siano così tanti fallimenti terapeutici nella terapia dell’obesità? Il motivo è presto detto; gli obesi non sono tutti uguali. Quando si parla di obesità infatti, se ne possono distinguere almeno quattro tipi diversi che hanno cause diverse e che necessitano pertanto di trattamenti individualizzati. In questo post cercherò di spiegarveli.
1. L’obesità che dipende da un cervello affamato origina dal fatto che l’individuo non riesce a percepire i segnali della sazietà continuando a ingurgitare cibo senza sentirsi pieno. Questo tipo di problema deriva solitamente da un profilo genetico che presenta alterazioni dei geni che controllano gli ormoni della sazietà. In questi casi il paziente vi dice che per quanto mangi gli sembra di non sentirsi mai sazio.
2. L’obesità che dipende da un apparato gastrointestinale affamato deriva dal fatto che l’individuo riesce apparentemente a saziarsi e a terminare il pasto ma poi, dopo poco tempo, ricomincia a provare la sensazione di fame e ricomincia a mangiare, come se lo stomaco si svuotasse in maniera eccessivamente rapida. Questo tipo di problema dipende dal profilo ormonale digestivo e può dipendere da una combinazione di fattori genetici e comportamentali. In questi casi il paziente vi dice che quando mangia si sazia ma che, dopo un po’, gli ritorna la fame.
3. L’obesità che dipende dal mangiare emozionale deriva dal fatto che l’individuo utilizza il cibo come se fosse uno psicofarmaco per gestire emozioni disturbanti. Questo tipo di problema dipende da una errata abitudine acquisita solitamente in tenera età ma possono essere presenti anche profili genetici specifici che paiono predisporre a tale condizione. In questi casi il paziente vi dice che tende a mangiare quando è teso, depresso, ansioso o arrabbiato.
4. L’obesità che dipende da un metabolismo rallentato deriva dal fatto che l’individuo presenta una scarsa massa muscolare o è affetto da anomalie metaboliche di diverso tipo (ad es. diabete o sindrome metabolica, etc.) che rendono il suo metabolismo più lento compromettendo il dispendio energetico. Questo tipo di problema dipende solitamente dagli esiti di un errato stile di vita o dall’utilizzo di alcuni farmaci ma, nei casi a insorgenza giovanile, possono essere implicati specifici profili genetici. In questi casi il paziente vi dice che, per quanto mangi poco, sembra che qualsiasi cosa mangi lo faccia ingrassare.
Da questa suddivisione dovrebbe essere molto chiara la differenza che esiste tra i diversi fenotipi patologici e il tipo di terapie da attuarsi in ciascuno di questi.
Non occorre essere dei maghi per trattare con successo questi pazienti, l’importante è fare una valutazione adeguata del loro fenotipo fin dal primo consulto.
Va da sé che nei casi più avanzati diviene possibile anche una sovrapposizione tra alcuni di questi quadri e questo complica sia la diagnosi che le terapie. Ecco perché il miglior trattamento dell’obesità è sempre quello precoce.
Un’ultima precisazione. Dato che ho citato più volte l’influenza della genetica, ricordo a tutti che quando si parla di geni ci si riferisce sempre a un concetto di predisposizione e non di predestinazione.
Anche nei casi in cui è presente una genetica sfavorevole è importante concentrare le terapie sul tipo di problema sottostante, al di là della predisposizione in sé. La cosa importante da ricordare per quanto riguarda il profilo genetico dell’obeso è che alcuni nuovi farmaci (come la semaglutide) funzionano quasi esclusivamente per determinati profili e non per altri.

Dimagrire per sempre

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Avere un corpo magro, asciutto e muscoloso non è solo una questione di estetica, è una questione di salute. E il bello è che non è nemmeno un risultato difficile da ottenersi.

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Donna Donna

Photo©: Nadia Accetti

Si chiama Nadia Accetti ed è una giovane attrice romana.

Insieme ad alcune amiche del mondo dello spettacolo ha fondato una associazione senza fini di lucro destinata alla valorizzazione delle forme femminili mediterranee.

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Chi vuole andare in televisione?

Photo©: Laura Marella-RAI

No, non all’Isola dei Famosi. Ma in televisione per parlare della propria malattia.

Ho ricevuto poco fa una richiesta dalla redazione della trasmissione televisiva Sabato & Domenica (RAI-DUE) con cui ho collaborato in passato e che giro a tutti voi.

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Insegniamo ai nostri bambini come mangiare

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Dopo i numeri deprimenti dello studio “OKkio alla Salute“, finalmente una buona notizia: fare qualcosa si può o, per lo meno, ci si può provare.

Bastano un pò di buona volontà e qualche strumento adeguato; come il libretto inviatoci dagli amici dell’Associazione INFES di Bolzano.

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Obesità infantile: è emergenza in meridione

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Arancini, burrate, panzerotti, pastiere, cannoli, cassatelle. Inebrianti per il gusto, un pò meno per la linea visto che circa il 17% dei bambini campani, calabresi, molisani e siciliani risulta obeso, mentre quasi il il 25% è in sovrappeso.

Complessivamente, dunque, oltre il 4o% dei bambini provenienti da queste regioni presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità.

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Curarsi con gli autoritratti

Photo©: Anna Fabroni

“…La mia esperienza con l’autoritratto è nata per caso, almeno apparentemente.

Lavoravo come modella, ed ero abituata ad essere ritratta e a guardarmi attraverso gli occhi di altri.

Foto volutamente perfette, dove il corpo doveva evocare l’idea del bello e suscitare il desiderio di avere un certo abito o una certa macchina, doveva vendere cioè una suggestione.

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Ingresso vietato in discoteca alle donne obese

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Non si è ancora spento l’eco delle parole di Kitty, che si lamentava nel suo post delle discriminazioni che è spesso costretta a subire per via della sua obesità che ci arriva una preoccupante notizia dalla Gran Bretagna.

Si tratta di una notizia diffusa la scorsa settimana dal quotidiano Daily Mirror e riportata in Italia da La Stampa di Torino.

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Abbiamo Skype!

Graphics©: Skype.com

Abbiamo Skype!

Un altro passo avanti nel nostro progetto si è compiuto giovedì scorso.

Grazie all’abilità ed alla fantasia dei programmatori del Blog, i nostri mecenati di EXTERA, è oggi possibile chiamarci telefonicamente a costo zero utilizzando Skype®, il cui simbolo compare in alto a destra sopra i menù di navigazione.

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